Ciao
Gian, mi piace la tua riflessione sulla TAC, che è in fin dei conti solo un mezzo e non risolve niente. Tocca poi al dottore trovare i rimedi ed a noi accettarli e tollerarli, quindi i passaggi sono lunghi e non intendo angosciarmi nell'attesa. Cerchiamo di gustare il presente, di non rimpiangere troppo il passato e di progettare poco il futuro per non essere costretti ad una estenuante cambio continuo di prospettive. Un
oncologo italo canadese mi diceva che il Usa c'è una associazione fortissima di malati di cancro, in grado di condizionare scelte politiche e di influire anche sulle multinazionali farmaceutiche . E' vero? Ma senza un servizio sanitario nazionale, si possono curare tutti o solo i ricchi?
Spero di sentirti al più presto .