Finalmente!!!
Finalmente un forum che tratta l'argomento in modo tecnico ed esaustivo...
Circa un anno fà, ho acquistato un addolcitore a scambio ionico dimenzionatomi dallo stesso produttore. La necessità dell'acquisto, principalmente consigliatomi per via di alcuni impianti installati nella mia abitazione (termocamino con accumulo, ciller con fun-coil e pavimeno radiante), fu anche motivato dai continui fastidiosi residui di calcare sulla rubinetteria e sui cristalli del box vasca.
L'addolcitore, avviato dal tecnico qualificato in base alla durezza d'ingresso, riuscirebbe a trattare 5.5 mc (a 0°F) nell'intervallo tra le rigenerazioni. Il calcolo tra le rigenerazioni è del tipo volume tempo; ovvero quale dei due parametri viene per primo raggiunto.
Il mio consumo medio, tra una rigenerazione e la successiva, non supera mai i 1.1mc di acqua trattata, rendendo così sovradimensionato l'apparecchio.
Nel dettaglio:
<< al momento dell'acquisto, non mi fu detto che l'acqua in uscita andava miscelata in modo da non scendere sotto i 15°F ma, cosa più grave, non mi fu spiegato della necessità di rigenerare le resine necessariamente ogni 4 giorni a prescindere dal volume di acqua trattata.
Infatti, la cosa mi fu posta solo sul prezzo del macchinario; ovvero, anche se andavo bene con il modello precedente, mi fu consigliato data l'irrisoria differenza di prezzo il modello superiore>>.
Venedo al dunque:
- mi ritrovo un addolcitore 5 volte più dimensionato rispetto alle mie esigenze;
- vado a consumare diversi litri di acqua e di sale quando ancora le resine sono ad 4/5 della loro efficienza;
Considerando che la durezza di ingresso della mia acqua è di 25°F, opportunamente clorata dall'acquedotto comunale, cosa mi consigliereste di fare in modo da sfruttare almeno la metà di quello che ho acquistato?
> Non far miscelare l'acqua, quindi utilizzare l'acqua a 0°F; dato che 25°F non sono eccessivi (se non ho capito male), l'assorbimento di sodio durante l'addolcimento non dovrebbe essere così eccessivo da far diventare l'acqua corrosiva. Se invece non è l'assorbimento di sodio che fa diventare l'acqua corrosiva (comunque solo alle alte temperature), ed è invece proprio la carenza di calcio e magnesio che la renderebbe acida, avrei la successiva soluzione.
> Dato che l'acqua dell'acquedotto è comunque trattata con cloro (che a volte infastidisce anche) potrei aumentare i giorni tra una rigenerazione e l'altra. Mi è sembrato di capire che le resine vanno rigenerate con un limite temporale per evitare la formazione di batteri (infatti l'apparecchio durante la rigenerazione dedica un ciclo proprio alla disinfestazione delle resine). Dato che non faccio uso alimentare dell'acqua, ovvero la utilizzo solo per cuocere, e che il cloro contenuto nell'acqua non dovrebbe permettere il proliferarsi di batteri nelle resine, impostando quindi la rigenerazione solo a volume (ovvero solo quando le resine hanno veramente il bisogno di essere rigenerate a seguito del volume di acqua trattata) non dovrei comunque intaccare la qualità finale dell'acqua.
Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazio anticipatamente....
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