Caro amico, il problema che sollevi è decisamente spinoso.
Ad oggi non esiste almeno pubblicamente una lista nera.
In parte a causa dei processi in corso che richiedono il silenzio sugli atti d'ufficio, in parte perchè le grandi multinazionali tendono a far sparire eventuali tracce e dare la colpa alle fabbriche alle quali danno mandato.
Due esempi celebri sono la Mattel (citata anche nell'articolo postato) che ha subito pesanti sanzioni pecuniarie e si vocifera sia sul viale del tramonto e la Burago, celebre importatrice di modelli di auto che ha chiuso i battenti schiacciata da fabbriche che prediligevano un tipo di fabbricazione più "casalingo" ma che abbassava notevolmente le spese.
Un unico monito che mi sento di lanciare è questo:
Non potendo sapere con certezza quali siano i fabbricanti di giocattoli che appartengano a questa lista nera, non facciamo l'errore che vedo fare a molta gente di credere che tutti i prodotti provenienti da mercati asiatici siano soggetti allo sfruttamento del lavoro minorile.
Dico questo forse perchè sono ottimista e forse perchè non mi piace la gente che da pareri affrettati.
Certamente questo è un problema che andrà sicuramente discusso in maniera seria nei prossimi anni in ambienti idonei e speriamo in via definitiva.
Ciao
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