Nel passato, la concezione del capitale era piuttosto diversa da quella dei capitalisti contemporanei. Adam Smith, ad esempio, apparteneva ad una generazione di gentlemen per la quale il capitale non è una merce come le altre, è anche un pezzo di comunità, con le sue tradizioni, le sue appatenenze, le sue idiosincrasie: sentimenti che frenavano spostamenti massicci e rapidi oltre le frontiere per puri motivi di lucro.
Oggi questa concezione si è persa. Secondo me andrebbe recuperata. Come? Difficile rispondere; credo però che gli sforzi sinergici di tutte le scienze potrebbero guidare l'introduzione del valore umano nell'economia di mercato.
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Danzi mai col Diavolo nel pallido plenilunio?
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