Allora, contrariamente a
Elly, io invece chiedo e continuo a chiedere e a cercare....(una rompiballe insomma...
)
Ecco le nostre novità di oggi:
- dalla radio fatta al torace, sembra che le metastasi siano rimaste ferme ferme (cagasotte!)
- oggi è stato trasportato a Treviglio per fare la scintigrafia ossea (previa mia telefonata all'ospedale di Treviglio per dire a quelli di Medicina Nucleare di non dirgli niente! solita chioccia....
). E' rientrato per pranzo, non ha chiesto niente a nessuno e nessuno gli ha detto niente. La dottoressa gli ha detto che avevano visto un pò di cose, e lui ha detto "ah si, bene, perché sa, la prima macchina su cui mi hanno messo, era rotta! Così hanno dovuto spostarmi di nuovo, cambiare macchina. Pensi Dottoressa, anche a Treviglio capitano queste cose!" e poi ha continuato su un altro discorso.
Le metastasi riscontrate a:
2 femori, 1 tibia, 2 costole, sterno. Ma niente alla colonna vertebrale.
- Prosegue il dubbio sull'ascesso che era più infiammato oggi invece.
Il nostro
oncologo di Casale, con cui avevo parlato ieri, ha chiamato Lodi e sta tenendo la situazione sotto controllo.
Ho parlato a lungo anche con l'oncologo del Policlinico di Milano che mi ha dato una serie di delucidazioni in merito alle cure e alla malattia.
Io posso solo dire questo, dopo questi giorni abbastanza "anomali", dove ad un tratto tutto è cambiato dal giorno alla notte: passato il terremoto (e gli abruzzesi, lo sanno bene purtroppo!), c'è sempre il desiderio di tornare ad una qualche normalità. La normalità, è data dallo stare insieme, dal ritrovare, ad un certo punto, quell'affinità, quel dialogo, quella complicità che, ovunque tu sia, in qualsiasi condizione ti trovi, ti permettono di continuare ad essere quella meravigliosa persona che sei. La malattia, colpisce pesantemente il nostro corpo, spesso causa dei veri e propri dolori, ma noi continuiamo ad esistere, continuiamo ad essere quelle persone che siamo sempre state, di cui qualcuno si è innamorato, con il nostro modo di pensare, di ridere, di far ridere, di far sorridere, di ascoltare, di parlare, di tutto. Il vero disastro, sarebbe lasciare che la malattia prenda il sopravvento anche sulla nostra anima, sul nostro carattere, devastando i nostri quotidiani ed i rapporti che fino a ieri abbiamo costruito con tante, tantissime persone! Quindi, a questo, con forza, con violenza, con tenacia, con determinazione, diciamo "
NO!".
Un abbraccio. Isa