Buongiorno cari amici di ogni mattina, cari compagni di vita.
In questi giorni quante emozioni, quante immagini si sono susseguite dinanzi ai miei occhi, e nessuna di queste ha lasciato indenne il mio cuore. Più forte? Infranto? Avvolto da una opprimente pesantezza? Beh, in realtà non so effettivamente quali siano le sue condizioni attuali ma in questo ultimo periodo quelle sensazioni le ho vissute tutte… Da ciò i miei silenzi, da ciò il mio non partecipare in modo attivo alle vostre discussioni. “Mi sono finto lontano per fare finta di niente”. E invece c’ero, c’ero nelle mille peripezie di
MONIA, c’ero nelle lotte quotidiane e solitarie su ogni fronte di
ISA, c’ero nel turbinio di notizie di
NANNI, nelle testate al monitor di
LUCY e nelle sue dolci confessioni, nei sorrisi e nelle splendide righe di
EDO, di
PAOLA, negli impegni di
ERMINIO, nelle analisi e nelle visite di
FRANCA, nei commenti e nelle incazzature di
TOMMY, nei sorrisi e nelle lacrime di
ELLY che si leggono anche se non sono scritte, nella rabbia di
ANNALISA malcelata dalla delusione, nel dramma di
SOFIA e della sua sorellina, nella difficoltà nel seguire la terapia di FLICKY
Ogni tanto poi la “più semplice” vergogna, il desiderio di non deludervi mi induceva a scrivere almeno qualcosa. Sono quasi riuscito a non commentare nessuna cosa seria, se non per
LUCY
Ma ora eccomi qui a commentare innanzitutto i risultati della
TAC DI PAPUZZO, prenotata lo scorso ciclo (20 giorni fa), eseguita venerdì scorso e di cui ho parlato con la specialissima dottoressa MIGNOGNA ieri sera. Ebbene sì, non ve ne ho parlato per non mettere altra carne a cuocere anche perché non sapendo non potevo dirvi nulla. Scusatemi ma il mio desiderio era quello di condividere con voi le notizie e purtroppo non ne avevo. Ora so. TUTTO OK! L’alieno, così come lo chiama
Maty, è surgelato e non si è mosso. E noi tutti abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo. Si continua con l’
Avastin ancora per un po’. I dettagli li scrivo di là.
Scrivo queste cose alle 9,40 di oggi e mi ha appena chiamato Mamma Maria. Anche come idealmente voi (non so quando riuscirò a completare queste righe) lei lo ha saputo adesso, ho preferito che glielo dicesse suo figlio Luigi (mi scuso per non avervelo mai presentato) mentre si trovavano tutti insieme con Papuzzo e la mia Simonetta al bar. Naturalmente piangeva a dirotto ma so che erano lacrime di felicità e spero di farla piangere per questo mille volte ancora. Lei è una donna speciale (sono anche riuscito a dirglielo) e sappiate che lo siete tantissimo anche voi tutti.
Qualche giorno addietro commentavamo con Erminio di come la nostra (vi prego di considerarmi uno di voi) situazione sia talmente concreta e reale da non sembrarlo, da lasciarci tutti vagare come in un limbo in cui le tante cose della vita, lavoro, soldi, casa, acquisti, vacanze, terapia, macchina, incidenti, si confondano a tal punto in un frenetico rincorrersi da riuscire ad azzerare la differenza tra il “faccio tutto” ed il “non faccio niente”. Tutto ciò ti sfida, cerca di corromperti ed indurti all’apatia ma poi naturalmente ti accorgi che il mondo non ti capisce! A lui che nel suo complesso e fatto di bene e male, di attese e di pretese, di attacchi continui e, fortunatamente, anche di
C A R E Z Z E (un altro bacio a ISOTTA), a lui, dicevo, non importa se sei stanco, se hai avuto delle giornate pesanti, se l’assunzione del farmaco ti distrugge mani, piedi, bocca… Nulla! E’ una cosa tua, sta a te. Sta a te trovare le motivazioni, trovare la forza, trovare il modo per reagire, per tirarti su e urlare a quello stesso mondo: sono pronto a dire la mia, a vivere le mie giornate per quanto complicate siano, a correre i miei rischi, ad assaporare le mie emozioni. Voi fate questo per me, voi mi date la forza di cercare sempre un qualcosa da poter dare, e di questo non smetterò mai di ringraziarvi.
Scrivevamo qualche giorno fa del testamento di
Angelo, l’amico di
BOBO. Ho pensato molto a quei sei ragazzi di Kabul (non mi sento di dire nulla per assoluto rispetto). Alle immagini dei loro figli. A quanto avrebbero voluto fare e non possono più per loro. Beh, signori, mi rivolgo a tutti voi come, purtroppo, non posso rivolgermi a Papuzzo mio: Avete mogli, mariti, genitori e figli… e
SIETE VIVI. Avete in cuor vostro mille meraviglie e non potete lasciare che si inaridiscano offuscate dalle difficoltà.
MAURIZIO,
CRISTIANO il momento è questo! Se c’è qualcosa da dare è ora! Mangiare, bere, muoversi, alzare la testa e affrontare tutto è difficile, ma è la vostra guerra, una guerra che DOVETE combattere, per insegnare ai vostri cuccioli qual è la strada, qual è il modo giusto di Vivere. Immaginateli in difficoltà, come vorreste che si comportassero? Come vorreste che reagissero? Che cosa dovranno fare quando quel fottutissimo “mondo” se ne infischierà della loro stanchezza, delle loro paure, del loro dolore, dei loro problemi? Siate la guida!
Rendeteli orgogliosi del LORO EROE, di quel papà invincibile che sarà sempre pronto a proteggerli. E voi mamme coraggio, tutte, sappiate che siete il vero anello che unisce tutto questo. Non mollate mai.
Figli e figlie, dimostriamo loro quanto hanno saputo insegnarci e, magari, che siamo anche riusciti a migliorare il loro enorme lascito. Questo non potrà che inorgoglirli.
Sono felice, alla fine, questo è quello che mi rimane. Spero di riuscire a trasmettervelo, spero di riuscire a dimostrarvi che voi tutti rappresentate la svolta, un modo diverso di pensare ad oggi, l’esempio per immaginare un grande domani.
Finirò di lavorare oggi alle 17,30. E solo allora riusciro a guardare Papuzzo negli occhi. Lo saluterò tanto da parte vostra e lo stringerò, fortissimo, e lui piangerà, ed io piangerò, sempre più felice di aver avuto questa possibilità e, insieme, di non essercela fatta sfuggire…
Con i migliori sentimenti del mio mondo…
Vostro umile servitore
Domenico.