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Originariamente inviata da emanuele
non è che i naviganti, avendo un profilo culturale più elevato e sicuramente miglior accesso alle informazioni, sono per la maggior parte di sinistra?
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Personalmente, se decidiamo di definire grossolanamente la destra "conservatrice/elitista" e la sinistra "progressista/sociale" (definizioni che non necessariamente corrispondono agli schieramenti politici, ma solo a gruppi di valori) penso che si possa dire di si.
Si tratta evidentemente di una generalizzazione un po' arbitraria e facilmente confutabile: detta così è poco più di una facile battuta. E credo che sia solo una delle ragioni, non la più importante, che si integra con altre per spiegare il fenomeno:
- internet è un media che garantisce ancora un notevole grado di democrazia nei paesi ricchi (come l'Italia); la percezione delle opinioni appare quindi radicalmente diversa da quella che emerge attraverso gli altri media, solidamente controllati e per nulla aperti e democratici, in particolare in Italia
- internet (soprattutto l'insieme di fenomeni accorpati nel concetto di "Web 2.0": blog, reti sociali, comunità virtuali, il p2p, cioè il media i cui contenuti sono prodotti dagli stessi fruitori) è un media interattivo, l'unico con un così forte grado di interattività: praticamente tutti gli altri media raggiungono enormi masse di utenza con lo stesso messaggio, ma la produzione del messaggio è elitaria
- il senso critico si manifesta naturalmente nelle persone meno inclini ad essere integrate e gregarie rispetto alle dinamiche dominanti (progressisti) ed è normale che soprattutto in queste ultime (più spesso in coloro che rivendicano conservazione o reazione) si attivino moti di protesta, campagne di sensibilizzazione, militanza, ricerca, contro-informazione, ecc.
- la cosiddetta maggioranza silenziosa è silenziosa appunto: non milita nè fuori nè dentro internet, ma esiste ugualmente