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Originariamente inviata da energaia
Dal prossimo 1 luglio 2009 entrerà in vigore l'obbligo della certificazione energetica come allegato obbligatorio in tutti gli atti di trasferimento degli immobili e contratti di affitto.
Nel frattempo molti cittadini brancolano nel buio. Molti vorrebbero intrprendere la strada del risparmio energetico però sono frenati.In uesto campo a molti interessa solo vendere dei prodotti senza garantire il reale risultato.
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Solare termico
Perché installare un impianto ad uso sanitario ?
Attraverso l’energia solare possiamo supplire all’85-90% del bisogno pro capite di acqua per utilizzo
sanitario domestico, ovvero per lavarci e lavare indumenti e stoviglie (gli elettrodomestici dell’ultima
generazione prevedono la possibilità di utilizzare acqua preriscaldata).
Calcolare il risparmio annuale derivante dall’utilizzo di un impianto solare per il riscaldamento dell’acqua
ad uso sanitario non è immediato essendoci in gioco diversi fattori tra cui alcuni (esempio le abitudini
individuali) molto variabili; volendo affrontare un discorso “di massima” è possibile però stimare un
risparmio pari a circa 170-220 m3 annui pro capite di gas, includendo in tale stima anche il risparmio
derivante dal completo spegnimento della caldaia, fiamma pilota compresa, per il periodo tra aprile ed
ottobre.
Tale risparmio, per una famiglia di 4 persone con un impianto a gas metano, si traduce in un risparmio
effettivo pari a 410–520 euro all’anno, al netto di effetti sostanziali quali l’inflazione ed il consueto rincaro
del prezzo del gas medesimo.
A tale stima non è possibile non aggiungere, anche se difficilmente quantificabile in termini economici, il
generale beneficio ambientale derivante dalla mancata emissione pari a circa 1640-2.100 kg di Co2.
Ma quanto costa un impianto solare di questo tipo?
Il prezzo di un impianto per la produzione di acqua calda ad uso sanitario domestico per una famiglia di
4 persone varia in funzione sia della quantità d’acqua desiderata sia della complessità di installazione
dell’impianto medesimo; indicativamente i costi possono variare da un minimo di 3.900 € ad un massimo
di 4'500 euro (1 pannello di circa 4 mq sottovuoto, non piano e accumulo da 200 lt).
Ciò significa che, ad esempio, se l’impianto è costato 4'500 euro, tenendo anche conto di inflazione ed
aumenti futuri del combustibile paragonabili a quelli registrati negli ultimi anni, l’impianto potrà esse
ammortizzato nel giro di 8-9 anni. Considerando, poi, la possibilità di chiedere una riduzione IRPEF del
55% così come previsto dalla normativa in vigore, il tempo di ammortamento si ridurrebbe
proporzionalmente decrementando fino a 4-5 anni.
Perché installare un impianto per il riscaldamento domestico
Le attuali tecnologie permettono di ottenere una copertura del fabbisogno energetico per riscaldamento
domestico anche pari al 30%, ma occorre fare qualche necessaria premessa.
· Un impianto solare termico per il riscaldamento domestico si abbina tipicamente ad un
impianto di riscaldamento funzionante a bassa temperatura, cioè un impianto costituito da
pannelli radianti sottopavimento; ciò è dovuto al fatto che l’acqua è scaldata attraverso i pannelli
solari ad una temperatura di circa 40-50 gradi centigradi. Alimentare attraverso un impianto
solare di medie dimensioni un normale impianto di riscaldamento a termosifoni significa poter
ottenere un risparmio potenziale pari a “solo” il 5-10%. I pannelli solari consigliati per questo tipo
di applicazione sono del tipo “sotto vuoto” per assicurare un buon rendimento anche nei periodi
invernali;
· Occorrono circa 9,8 metri quadri di pannelli solari per ogni 150mq di superficie da riscaldare;
· Occorre poter installare serbatoi di grandi dimensioni (800-1200 litri circa)
· Occorre disporre di un’abitazione ben coibentata.
Ciò premesso è verosimile fissare il costo indicativo di un impianto solare per il riscaldamento domestico
di circa 150 metri quadri di abitazione attorno ai 9'800 Euro, tale costo comprende i pannelli solari ed il
serbatoio di 850 litri; il risparmio stimato in presenza delle condizioni di cui sopra si aggira attorno al
30%. Ciò significa che, ad esempio, se l’impianto è costato 9.800 euro, tenendo anche conto di inflazione
ed aumenti futuri del combustibile paragonabili a quelli registrati negli ultimi anni e ipotizziamo che il
costo del riscaldamento si aggiri attorno ai 2.000,00 annui.
l’impianto potrà esse ammortizzato nel giro di 16 anni. Considerando, poi, la possibilità di chiedere una
riduzione IRPEF del 55% così come previsto dalla normativa in vigore, il tempo di ammortamento si
ridurrebbe proporzionalmente decrementando fino a 8 anni.
Vantaggi ambientali
Oltre ai potenziali vantaggi economici di cui abbiamo già trattato, non bisogna omettere i sostanziali
vantaggi ambientali che la diffusione di tali impianti produrrebbe.
Per quantificare tali vantaggi è possibile valutare la quantità di biossido di carbonio (CO2) emessa
nell’atmosfera dai diversi modi comunemente utilizzati per produrre acqua calda (scaldabagno elettrico,
caldaia a metano, pannelli solari).
Per inciso è utile ricordare che il biossido di carbonio e’ ritenuto una delle cause dell’eccessivo
surriscaldamento del pianeta terra.
Per produrre l’acqua calda necessaria al proprio fabbisogno, una famiglia di 4 persone con uno
scaldabagno elettrico utilizza circa 8,7kWh elettrici al giorno. Per produrre 1kWh con una centrale
termoelettrica si emettono circa 0,7kg di CO2, uno scaldabagno è, quindi, responsabile di circa 6,10 kg di
CO2 ogni giorno.
Una caldaia a metano, invece, utilizza circa 1,64 metri cubi di combustibile al giorno per famiglia. Poiché
nella combustione di metano si producono circa 1,96kg di CO2 ogni metro cubo, l’emissione giornaliera è
pari a 3.21kg di CO2.
Con i pannelli solari non si ha nessuna emissione di CO2 né di altri inquinanti atmosferici come le polveri,
gli ossidi di azoto e ossidi di zolfo.
In ogni caso i pannelli possono essere usati anche ad integrazione del riscaldamento con ulteriore
riduzioni delle emissioni del 30%.
Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva di tre diversi sistemi usati per riscaldare l’acqua insieme
ai loro consumi e le loro emissioni di diossido di carbonio nell’atmosfera per famiglia di 4 persone:
Dispositivo Fonte di energia Emissioni di CO2 (kg/anno)
Scaldabagno Energia elettrica 3.175 kWh/anno 2.222
Boiler a gas Metano 600 mc/anno 1.176
Pannello solare Sole 0