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Vecchio 10-14-2009, 11:17 PM
Fioraia Fioraia non è in linea
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predefinito azz...

Caro Nanni, cari Franco, cara Ern, cara Lucy, cara Elly, cara Franca, caro Domenico, cara Matilde, cari tutti e tutte....interessante - come sempre - la riflessione di Nanni.....avviene dopo una giornatina.....vedete, il Nexavar dà effetti collaterali, il Sutent poi, non parliamone, noi abbiamo avuto un'esperienza disastrosa, però oggi, ad esempio, la torta semifredda alla fragola, scelta per giunta appositamente perché fosse gustosa ma leggera, digeribile, ha scatenato nel Don una reazione allergica pazzesca! Tutto il giorno gli prudeva la gamba, noi lì a cambiare la traversa, le creme, a lavarlo, mettere il lenzuolo sotto, e poi stasera....aperto il frigorifero....AZZ!!!!LA TORTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questo aneddoto....certo non per mettere seriamente a confronto gli effetti collaterali di certe terapie con una "banale" allergia alla torta....ma per dire che tutto è davvero molto soggettivo.

Se entriamo in un bar, sentiremo sicuramente qualcuno di particolarmente scazzato che dichiara che la vita è una m...perché non ha il lavoro che vorrebbe, o perché la moglie se n'è andata, o perché non riesce mai ad arrivare agiatamente a fine mese...e se entriamo a casa di Nanni o in una delle nostre case, troveremo uno di noi che oggi si chiede "si ma, tutta sta sopportazione, a che pro?"...Nanni, dal suo punto di vista, ha ragione....il signore al bar, dal suo punto di vista, ha ragione pure lui....ma la realtà, a mio avviso, è che non spetta a noi decidere. Il perché di tutto questo, lo capiremo solo dopo.

Come è vero che noi dovremo rendere conto delle nostre azioni a Dio, quando lo incontreremo, è altrettanto vero che anche Lui dovrà rendere conto a noi delle sue!

Perché sopportare gli effetti collaterali di una terapia se poi si tratta di una malattia incurabile? Forse per prendere tempo, e non tanto per vegetare nell'autocommiserazione, o per il gusto di star male, ma per continuare a SPERARE e a FAR SPERARE, noi stessi e tutti quelli che incrociamo. Sperare in una terapia definitiva che sia quella giusta e che non solo attenui, fermi la malattia, ma la curi, perché no? In questi anni, la scienza ha fatto passi da gigante, quindi, perché no?! E dimostrare con il nostro coraggio, con la nostra tenacia, con il nostro modo di essere, che la vita va vissuta sempre e comunque. E chissà che quel signore del bar, passando davanti ad una delle nostre case, non si dica "Oh ma sarò proprio scemo a pensarla così!".

Ciascuno di noi è una Casa. E quindi, può essere anche un Rifugio per tanti altri che ci incrociano. E' questo il nostro dovere principale. Essere delle Case calde, accoglienti, per tutti coloro che incontriamo nella nostra giornata.

Questa piazzetta funziona, perché ciascuno di noi, con la sua personalità, con il suo modo di essere, con il suo modo di scherzare, con il suo modo di lamentarsi, con il suo modo di incavolarsi, con il suo carattere, la sua storia, la sua vita, è una Casa per l'altro.

Scusate questo lungo monologo, sono decisamente poco concisa. Ora vado di là dalla furia selvaggia, incavolatissimo per le macchioline rosse che gli danno prurito! Mannaggia a me e alle torte!!
Isa
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