Ho letto con attenzione il tuo post Guercino è ancora mi sfugge qualcosa.
Tutti abbiamo degli obblighi e con questi delle limitazioni, ma devo dire che, nel mio caso la malattia ha rotto questo schema. Ora mi senso meno obbligata e i sensi di colpa mi assalgono di meno, se non del tutto. Ora mi sembra più giusto che gli altri debbano avere degli obblighi nei miei confronti e giustamente prevale quella forma di egoismo che prima non sentivo. la mia vita di donna è sempre stata al servizio di altri, prima i genitori, poi i genitori di mio marito, poi il marito, figli, ecc. Ora ci sono io e non voglio più essere al servizio di nessuno. Il desiderio di scappare non lo sento più, anzi mi sento più legata ai miei figli, perchè non so quanto tempo mi possa essere ancora concesso e voglio assaporare ogni attimo della loro presenza.
Riesco ad appagare la mia voglia di eccentricità perchè nulla mi è convenzionale. Vedo altre persone sane che vivono la loro inquietudine e mi rendo conto che io ho trovato uno stato di benessere piuttosto inusuale. Io percepisco cose che gli altri non avvertono, avvolgendomi in sensazioni che gli altri non capirebbero. Questo è forse il lato positivo della malattia, l'alieno che vive dentro di me e che resiste alle terapie mi ha insegnato ad accettare, ma non a rassegnarmi. Un giorno morirò come succede a tutti e non ne faccio una tragedia. Gran parte della mia vita l'ho già passata, quello che mi verrà concesso è tutto regalato.
Guercino, continuo a chiamarti così perchè preferisci ancora nasconderti dietro un nickname, penso che tu non riesca ad avere fiducia negli altri, siamo per te ancora degli estranei che condividono la tua stessa malattia, nulla di più.
Posso dirti che con noi puoi concederti tutta l'eccentricità che desideri, noi non ti soffocheremo e rispettiamo la tua diffidenza.
Un abbraccio..... se ti sembra troppo soffocante... una stretta di mano.
Adriana
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