Si ma io non parlo dei figli ma della disparità di trattamento dei due genitori, se prima le donne erano svantaggiate ora lo sono molto gli uomini.
Ho visto storie in cui il padre proponeva di fare abitare la madre coi figli nello stesso quartiere, quindi scuola, amici e ambiente erano preservati ma gli assistenti sociali dicevano che era un egoista, un assassino, doveva trasferirsi lui.
Quando invece la madre ha deciso addirittura di cambiare città nessun problema, nessun trauma per loro, il padre può tranquillamente viaggiare per andarli a trovare e lei parla sempre per il bene dei figli no?
La legge, come quasi tutte quelle italiane, è rimasta indietro di 30 anni e lo prova la recente crisi di matrimoni e di nascite.
In caso di separazione non si dovrebbe assegnare nessun mantenimento alla moglie o qualcosa di proporzionato all'età e alla durata del matrimonio, con obbligo comunque per lei di iscriversi alle agenzie del lavoro senza rifutare le proposte.
Il matrimonio visto come obbligo a vita oggi fa semplicemente ridere.
Per i figli la regola dovrebbe essere l'affidamento congiunto così non si crea nessun trauma: per la metà del tempo stanno in casa del padre, quindi nel loro ambiente, e per l'altra metà nella casa della madre che deve essere comunque nelle vicinanze.
Il mantenimento andrebbe stabilito nella forma: io pago l'asilo, compro i vestiti, ti aiuto con le bollette ecc che non dare soldi a fondo perduto che creano disagio.
Questa dovrebbe essere le regola ma se ci sono buoni rapporti tra i due ci si accorda anche diversamente.
Ho sentito anche parlare dei genitori con la valigia: secondo qualche giudice che, evidentemente, beve troppo, i figli dovrebbero stare nella stessa casa e ad alternarsi sarebbero i genitori.
Quindi il fatto di condividere casa mia, la mia privacy, le mie cose con una donna che non voglio più vedere e viceversa creerebbe buon clima per i figli; solo così su due piedi mi vengono in mente almeno 10 motivi di litigio tra i due ex coniugi, senza sforzarmi molto.
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