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Vecchio 01-14-2010, 03:16 PM
Fioraia Fioraia non è in linea
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Paola, domenica vado a Torino e te la recupero. Quest'anno poi, essendoci l'ostensione della Sacra Sindone, ci saranno immagini ovunque. Poi te la mando via corriere, ok?

Il Don ha accettato anche lui la sua malattia, dopo fasi alterne, sempre molto lievi, però è riuscito a cogliere alcuni aspetti positivi, uno dei quali, da sacerdote che ha sempre vissuto da solo, è stato proprio quello di vivere in famiglia. Non solo per l'affetto, il calore e l'aiuto ma anche per la.... cucina! Ieri mi raccontava: "pensa che a Natale, hai visto, arrivano tantissimi panettoni e pandori. Un anno, sono andato avanti 20 giorni a mangiare solo panettoni e pandori!". Lui e i fornelli non essendosi mai frequentati, mangiava stracchino, salame, pane, e tutto quello che capitava. Molta frutta. Quindi ora, il fatto di mangiare primo, secondo e dolce, è uno degli "aspetti positivi".

Certo si potrebbe obiettare che avrebbe preferito camminare per la città, andare in bici con i suoi scout, ecc.. anziché stare a letto o in carrozzella, ma questo vorrebbe dire vivere vedendo solo il bicchiere mezzo vuoto. Lui invece, come Franco, è riuscito a vedere anche l'altro lato e a dirsi che, in fondo, non gli è andata male, nella malattia.

E' altresì vero che ruggendo come un "vecchio leone", ha trascinato tutti i suoi ragazzi dietro a dargli una mano perché la sua voce non venga mai a mancare! Se inizialmente entrando qualcuno di loro mi diceva "sai, non vengo spesso perché mi viene troppa tristezza a vederlo ad un tratto così, a letto..", ora sono proprio quelli che tutte le mattine se lo prendono in braccio, uno da una parte, un altro dall'altra e il terzo a tenergli la gamba che non può appoggiare e lo mettono sulla carrozzella, per poi tornare a mezzogiorno, riprenderselo fra le braccia e rimetterlo a letto!

Confessione pubblica: se le prime settimane ero preoccupata di dover stare qui a lungo, io a dormire in studio e la cucciola in cucina, perché temevo che lei si stufasse, gli impegni che avevo fuori, la stanchezza che inevitabilmente viene, la mia casa devastata dal gatto solitario, i soldi non guadagnati, ora temo invece il momento in cui dovremo lasciare questa casa. Che, nel tempo, è diventata sempre più familiare, un accogliente Cenacolo...

Un abbraccio grande a tutti, di tutto cuore. Vi voglio tanto bene. Isa
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