Come sempre,
Franco ha l'innata capacità di dire le cose in maniera davvero esemplare. Ma come fai??
Riporto qui il pezzo in questione:
Ma devi farlo sentire al centro della tua e vostra attenzione, del vostro amore, del vostro vivere quotidiano. Dovrà rappresentare il sole attorno al quale voi girate. No, non ti puoi permettere di piangere davanti a lui ma DEVI farlo, non puoi tenerti dentro la frustrazione, il dolore e la paura, prima o poi scoppieranno come una diga, ed allora piangi pure, grida il tuo dolore e la tua disperazione ma fallo lontano da lui ( e anche lontano da chi è altrettanto fragile e potrebbe influire negativamente su di lui)
Io ad esempio non riesco molto a piangere, forse perché ho pianto troppo prima. Però compenso. Mi sono messa ad imparare a suonare la chitarra (si trovano gli accordi su internet), poi oggi sono andata dalla dietologa e mi sono messa a dieta (con tanto di fiale, menù, tutte cose che distraggono, assorbono la mente e fanno ridere chi passa dalla casa perché ho tappezzato la cucina di liste tipo "cibi si", "cibi no", dieta del giorno, ecc..), ho persino portato giù dalla soffitta la cyclette, con l'intento domattina di alzarmi prima e fare un pò di moto. Tutte cose che, nella normalità, non avrei mai fatto, intendiamoci...
Il mio
Don è tra quelli che oggi stanno meglio. Quelli ospedalizzati a settembre come lui, non ci sono più e quelli che sono arrivati dopo, stanno tutti peggio di lui. Non c'è un perché, non c'è un merito da attribuire, ma quello che è certo, è che dopo essermi presa una lavata di capo da
Franco ad agosto, ho fatto di tutto per fare prima mio e poi di tutte le altre persone che gli ruotano intorno il motto: "
Non solo più giorni alla vita, ma soprattutto, più vita ai giorni".
Quando ci dicono che non ci saranno più terapie, quando una persona sa di essere stata classificata tra i "terminali", il vero rischio, è quello di essere isolata... per non disturbarla, perché non si sa cosa dire, perché ogni cosa sembra fuoriluogo,o perché ad un tratto gli chiediamo insistentemente "come va? hai bisogno di qualcosa? sei comodo? tutto a posto?".... perché siamo soprattutto spaventati da quello che ci attende e che non conosciamo, e dal dolore lancinante che proviamo e che proveremo poi.
Ma se riusciamo ad andare oltre e a dirci: "domani è un altro giorno e questo giorno,me lo voglio godere con lui, nella normalità che ci sarà possibile", allora ve lo giuro, diventano giornate che hanno un senso per tutti: per chi è ammalato e per chi gli è e gli resta vicino. Non è tutto rose e fiori, ci sono giornate no, giornate in cui si è stanchi, giornate in cui ci si demoralizza e poi arrivano le giornate in cui si ride a crepapelle perché....SONO GIORNATE!!! E sono, tutte, un Dono.
Un abbraccio.
Franco lo avrebbe detto meglio. Però oggi sono contenta perché abbiamo trascorso una giornata davvero normale e divertente. Senza fare grandi cose, ma essendo, semplicemente, noi stessi: due amici che si vogliono bene e si prendono in giro...lui per la mia nuova dieta, io perché faceva il secchione prima che la sorella del Vescovo entrasse a salutarlo....
Un abbraccio a tutti, in particolare però a
Franca, Domenico, Nanni, Lorenza, che non leggo più da diversi giorni....sob!!
PS.: UN SALUTONE A ERMINIO E A TOMMASO (GRANDE MOTOO!) CHE SONO COMPARSI ADESSO! Dolce notte anche a voi amici!