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Vecchio 04-07-2010, 09:24 AM
picco.lino1973 picco.lino1973 non è in linea
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ubicazione: Nato a Roccadaspide (SA), vivo a Benevento da 9 anni.
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Caro Marco, ti chiedo scusa sin d’ora se mi permetto di discutere con te di cose tanto importanti come se con te mi fossi seduto al tavolino di un bar. Mi viene facile, visto che ti scrivo proprio da un bar. Ti dico anche che la confidenza mi è necessaria altrimenti non riuscirei a dirti quello che sento. Immagino tu abbia letto di noi e quindi sappia di volta in volta con chi stai dialogando, solo per essere chiaro ti preciso però che io non soffro del tuo male ma cerco, nel modo più discreto possibile, di badare, insieme a tutti gli altri, a mio suocero (per me Papuzzo). Cercherò di essere breve. Lascio agli altri le indicazioni su cosa fare nell’affrontare la malattia, solo perché mi sento irrispettoso nell’affrontare un discorso che “per me è facile” e anche perché le persone che scrivono qui sono tantissimo care e, ahi noi, “ferrate” sull’argomento.
Ciò di cui ti vorrei dire è quello che chiederei a una persona che amo, a una persona che è in pericolo e per la quale ho paura, perché da essa io vorrei tante cose. Vorrei che mi prendesse la mano, mi accarezzasse e mi dicesse, non aver paura. Vorrei che subito dopo si alzasse e si girasse avviandosi per un lungo cammino fatto di coraggio, di volontà, di forza. Vorrei che mi insegnasse che le difficoltà si affrontano a viso aperto, senza timore, tanto ci sono e questo non è più in discussione. Vorrei che mi indicasse le cose da fare, dove informarci, dove ascoltare, dove chiedere perché vuole essere il condottiero di tutto il nostro esercito. Vorrei che piangesse, anche, sapendomi abbracciare e facendomi condividere anche questo, ma non più il pianto della disperazione ma quello della condivisione, dell’amore, dello sfogo che ti libera per poi riazarci tutti insieme e ricominciare a lottare. Vorrei vederlo fiero, a testa alta, curato perché ci crede. Degno, di ogni attimo di questa meravigliosa vita che ha, felice di sapere che tutto è più importante ora che sa di essere vulnerabile. Vorrei che ci credesse, per insegnarmi a crederci. Vorrei vedere tutte queste cose per renderle parte di me, per farle mie… perché le difficoltà del suo presente potrebbero essere quelle del mio futuro e così, io saprei già cosa fare. Vorrei che mi dicesse che mi ama e che mi dicesse che sa che io lo amo.
Hai una gran dignità, una gran forza. Mettile insieme e fanne il più grande strumento d’amore che hai.
Con affetto, Domenico.

Un abbraccio fortissimo a tutti.

P.S.: Un anno fa per noi tutto è cambiato. Tutti, nessuno escluso, ci avevano detto che ... tempo sei mesi... Mi perdoni Marco e Don Angelo. TUTTE CAZZATE. Oggi, dopo un anno, non è cambiato nulla, tra alti e bassi, tra valori sballati e metastasi in movimento, tra acciacchi di tutti i tipi, ora, alle 8 e 26 del 7 aprile 2010, io sto aspettando che da dietro un angolo compaia il mio Papuzzo, sorridente, che mi prenderà in giro (chiamandomi "pupo") e che bacerò forte, fortissimo! Domani toglierò questa cosa.
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In questo forum ho inserito tutte le notizie sulla cura AVASTIN + INTERFERONE che ha fatto mio suocero dal giugno 2009 al maggio 2010. Ecco il link: http://scuo.la/medicina/1712-avastin...a-terapia.html
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