Segnalazione di Marcello Bono -
antispecismo@tiscali.it
Un ultimo sforzo per cercare di salvare l'oca di Butera!
Innanzitutto, grazie a tutti per la partecipazione fino ad ora, che e' stata massiccia.
La situazione e' questa:
1. Istituzioni (Questura e Prefettura)
Purtroppo, nonostante i moltissimi esposti di singole persone e associazioni, le istituzioni hanno bypassato tutte le ipotesi di reato (uccisione inutile, maltrattamento, stress) nell'unico modo che potevano: prescrivendo una diversa provenienza dell'animale martire.
Non c'e' illegalità "in loco" se la povera oca usata non sarà un'oca buterese uccisa la mattina del 15 agosto in maniera "artigianale", ma un'oca morta proveniente da un macello "regolare", comprata chissà dove.
Con questa prescrizione Pilato se ne è lavato le mani.
Nulla di fatto, dunque.
2. Chiesa cattolica
Le quasi 400 lettere al vescovo, arcivescovo e papa + ulteriori 1000 che sono arrivate al Vaticano con la petizione internazionale hanno fatto vibrare chi siede sugli scranni di Pietro.
Dal Vaticano sono iniziati ad arrivare richiami all'arcivescovo, e poi al vescovo e fino al Santuario di San Rocco.
A questo punto, come ultima fatica, visto che:
- è il 14 agosto e mancano poche ore (fino all'ultimo possono cambiare idea, il fantoccio è pronto e lo sanno)
- visto che il nostro fine "ultimo" è che nessun'oca venga usata (non importa dove e' stata uccisa) e che sparisca da "lu jocu" (e poi da qualunque manifestazione) la bruttura del vilipendio dell'animale (non dimentichiamo che tutti ridono e sghignazzano davanti a una creatura ammazzata e fatta a pezzi).
vi suggeriamo CALOROSAMENTE di fare l'ultimo tentativo 2010, oggi stesso 14 agosto.
Occorre scrivere non piu' un messaggio-tipo, ma una lettera BREVE di vostro pugno ai "superiori" dell'arciprete di Butera, affinchè IMPONGANO (sono gli unici che "possono") l'uso del fantoccio in luogo dell'oca vera.
Importante:
- mettete un Oggetto (MAI email senza oggetto nel campo apposito) che non sia generico ma che inviti alla lettura;
- date ufficialità al vostro scritto usando una casella "ufficiale": caselle come "infameveg@hotmail" e' meglio evitarle.
- NIENTE parolacce e o insulti
- se siete cattolici, esprimete la vostra delusione, altrimenti lasciate perdere l'aspetto religioso, ma affrontate solo quello di immagine;
- firmate con nome + cognome + città
In copia mettete anche il giornala la Sicilia, e allo scopo di far pubblicare la vostra lettera mettete in calce una dicitura come questa:
Privacy: autorizzo il giornale La Sicilia a pubblicare questo mio scritto anche parzialmente, purchè dalla omissione di parti non ne venga travisato il senso.
Scriviamo dunque a:
segretario@diocesiarmerina.it,
arcivescovo@diocesiag.it,
benedettoxvi@vatican.va,
gela@lasicilia.it
oppure, col ";" come separatore:
segretario@diocesiarmerina.it;
arcivescovo@diocesiag.it;
benedettoxvi@vatican.va;
gela@lasicilia.it
Il messaggio va iniziato in questo modo:
--------------------------
Al vescovo della diocesi di Piazza Armerina
S.E Mons. MICHELE PENNISI
all'arcivescovo dell'arcidiocesi di Agrigento
S.E. MONS. FRANCESCO MONTENEGRO
A S.E. il Papa
BENEDETTO XVI
e, per conoscenza, al giornale La Sicilia
Buongiorno,
....
---------------------------