Caro Domenico, condivido quanto dici come altrettanto condivisibili sono i pareri di Giuly e Myta. In effetti ogni centro di riferimento oncologico ha una sua “scuola di pensiero” dettata dai ricercatori che in esso operano e indirizzata dal primario. Proprio per questo si verificano delle discrepanze di condotta tra centri e centri. Ecco perchè invito Lucy a cercare in più centri possibili quello che potrà somministrare qualche altra terapia efficace. Io non so di preciso cosa mi aspetti una volta che il sutent non funzioni più. Credo che seguirò la sorte di Nanni: Sutent – Nexavar – Everolimus, anche se credo, quando ciò succederà, che farò una capatina a Milano per tentare un nuovo allo trapianto. Comunque credo, come tu dici, che chi si affaccia a questa triste esperienza debba essere più informato sulle terapie possibili e sulle progressioni di terapia, in special modo su quelle che poi risulteranno interdette perché se ne sono fatte altre non compatibili. A me a Milano hanno spiegato abbastanza bene come era la progressione, anche se allora non esisteva ancora il Pazopanib. L’unica alternativa era ripetere il trapianto ma mi hanno consigliato di tenerlo come ultima chance....
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Un carissimo saluto da Franco
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