04-08-2008, 12:38 AM
|
Junior Member
|
|
Registrato dal: Sep 2007
Messaggi: 3
|
|
Quote:
Originariamente inviata da Brandon
siamo tutti conteggiati allo stesso modo quando andiamo a votare
|
Non è comunque sempre stato così:
Quote:
Il percorso del suffragio in Italia è lungo e tortuoso, e temporalmente parte da quando l'Italia non era ancora uno stato unitario.
1848 Legge 680\1848 (elettorale piemontese su criteri censitari). fu riconosciuto potere di voto agli uomini maggiori di 25 anni che sapessero leggere e scrivere e pagassero almeno 40 lire di imposte. Numericamente questo portava il 2% della popolazione italiana alle urne.
Nel Granducato di Toscana permaneva il limite di censo, ma potevano votare anche le donne.
1882 Parziale allargamento dei criteri per l'attribuzione del diritto al voto.
1912 La legge promulgata da Giovanni Giolitti assegna un suffragio quasi universale per gli uomini, questa legge prevedeva infatti che tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 20 anni potessero votare, mentre gli analfabeti potevano votare a partire dai 30 anni.
1918 Viene modificata la legge precedente: possono votare tutti i cittadini maschi di almeno 20 anni di età, viene quindi abolita la distinzione per gli analfabeti.
1946 Voto universale per uomini e donne, che abbiano compiuto la maggiore età (inizialmente i 21 anni e successivamente i 18 anni). La prima occasione di voto sono le ormai celeberrime elezioni del giugno 1946, atte a scegliere la Monarchia o la Repubblica e ad eleggere l'Assemblea costituente.
|
Fonta Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Suffrag...sale#In_Italia
|