Ciao Raffaele, scusa ma mi permetto di darti del tu dato che tuo padre è quasi mio coetaneo. Sono quasi tre anni che assumo il sutent dopo essere passato per tutte le classiche chemioterapie (interleuchina2 + interferone alfa; gemcitabina ad infusione continua e, per ultimo, trapianto di cellule ematopoietiche). La mia battaglia contro il tumore dura oramai da circa 10 anni, tra alti e bassi. E’ bello che tu sia riuscito a sfogarti così, tra sconosciuti. Non sempre è facile. Ora sono convinto che, come tu stesso dici, scriverai i referti con più partecipazione , conoscendo l’ansia di colui li aspetta, la sua trepidazione e la sua gioia nel leggere che tutto è stabile ma anche il suo dramma quando legge che c’è stato un avanzamento della malattia. Forse questo nuovo stato d’animo servirà ai tuoi pazienti, saranno senz’altro più seguiti ed i referti saranno molto più precisi e accurati di prima. Questo è il momento per riannodare il rapporto con tuo padre. Non far passare inutilmente il tempo, cogli al volo questa occasione. Tuo padre in questo momento è debole, psichicamente provato e ha bisogno di te più che mai. Metti una pietra sopra il passato e ricomincia da zero con lui; non ti verrà concessa un’altra occasione simile, sei tu che conduci il gioco. Non trattarlo come un malato terminale, come un bambino viziato: non lo è. E’ solo un uomo che all’improvviso ha visto sgretolarsi tutte le certezze di immortalità che tutti noi abbiamo in una data fase della vita, quella della maturità piena, quando tutto ci sembra dovuto perché “ce lo siamo guadagnato” e quando il pensiero della morte non ci sfiora nemmeno. Come vedi ci sono risvolti positivi anche in situazioni come queste, bisogna saperli cogliere e leggere. Le lesioni polmonari di tuo padre sono decisamente molto piccole. Somigliano alle mie di alcuni anni orsono, ne avevo 6 tra i due polmoni ma tutte si aggiravano intorno al cm e solo due erano di 1,5 cm. Ora si sono aggiunte lesioni ai bronchi (superiore –completamente occluso- e principale di sx) e al surrene superstite. Da quando assumo il sutent non ci sono state progressioni, si è mantenuto tutto stabile per cui posso affermare che funziona. Su tuo padre funzionerà ancora meglio perché le lesioni sono minime e, da quanto ho capito, il fisico è in ottima forma. L’importante è che non perda la voglia di vivere. Certo gli effetti collaterali sono pesanti ma organizzandosi, durante la pausa, si può riprendere una vita quasi normale e rifare quanto si faceva prima; io mi comporto così. Tantissimi auguri a tuo padre; un caloroso benvenuto a te tra noi (anche se ne avresti fatto volentieri a meno) e continua a scriverci, siamo qui a tua disposizione per sfoghi e consigli, certamente non scientifici ma dovuti alla nostra esperienza vissuta sulla nostra pelle. Ciao
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Un carissimo saluto da Franco
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