La prima cosa che deve essere notata è la differenza della distribuzione fenotipica nella progenie maschile e femminile.
Le femmine sono tutte fenotipicamente A B e, rispetto al gene D, 3/4 hanno fenotipo dominante e 1/4 recessivo.
I maschi sono suddivisi in otto classi fenotipiche differenti.
E’ evidente che i geni A e B sono X-linked e la progenie femminile è fenotipicamente dominante perché ha ereditato il cromosoma X dal padre (XAB).
Il gene D, invece, presenta un tipico rapporto di segregazione mendeliana 3 : 1
(750 : 250). Possiamo quindi affermare che tale gene è autosomico e che entrambi i parentali sono eterozigoti per il locus D.
Analizziamo ora la progenie maschile. Poiché il gene D è autosomico e i parentali sono entrambi eterozigoti, anche la progenie maschile deve presentare la tipica segregazione mendeliana in un rapporto fenotipico 3 : 1.
Verifichiamolo:
Fenotipo D 37 + 38 + 337 + 338 = 750
Fenotipo d 12 + 13 + 112 + 113 = 250
Effettivamente, il rapporto riscontrato anche nella progenie maschile rispetto al gene D è 3 : 1. Siamo in perfetto accordo con l’ipotesi fatta di localizzazione di questo gene su un autosoma.
Rispetto ai geni A e B, nella progenie maschile osserviamo quattro fenotipi:
A B (37 + 13) = 50
a b (12 + 38) = 50
A b (112 + 338) = 450
a B (113 + 337) = 450
I due geni sono associati perché due classi sono più numerose (parentali) e due meno numerose (ricombinanti). Del resto, dire che sono due geni X-linked equivale a dire che sono associati. Le due classi parentali sono A b e a B, mentre le classi A B e a b si sono originate da un crossing over tra A e B. La femmina parentale, quindi è eterozigote in trans per i due geni.
In pratica, il genotipo dei parentali è:
femmina XAbXaB; Dd * XABY; Dd maschio
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