Cara Adriana, la storia si ricostruisce facilmente. Dopo un lungo periodo di vacanza in Spagna (niente gozzoviglie, ma un dolce, un gelato ed un po' di tutto in più) sono rientrato, il giorno successivo, avendo difficoltà a respirare, visita pneumologica, esame radiologico, ricovero in ospedale ed intervento di drenaggio (sono riusciti ad estrarre 6/7 litri di liquido dal solo polmone destro). Esame citologico: primi sospetti di una presenza indesiderata; di nuovo raggi, TAC e nuovo citologico. 2 settimane dopo nefrectomia rene destro, somministrazione di glucosate, analisi chimico cliniche ad ampio ventaglio ed emersione glicemia a 300. Per dimettermi con valori accettabili ricorso all'insulina. In tal modo mi sono ritrovato "prigioniero". Dimesso ho attivato un protocollo di rilevazione dell'indice glicemico molto stringente ed una dieta precisa mirante a ridurre gli apporti di carboidrati. Ad oggi i valori ordinari oscillano tra 77 (minimo raggiunto in due occasioni) e 120 per cui ho iniziato a segare le sbarre della mia prigione cominciando a ridurre le dosi di insulina. Spero di venirne fuori al più presto, anche perché ho altro a cui pensare.
Il mio medico di famiglia (da soli 15 giorni) è sconcertato dalla mia determinazione (rectius - cocciutaggine) ad eliminare l'insulina. La lotta è iniziata; in verità ho un'arma segreta (mio cugino è farmacista e questo tipo di malattia gli è ampiamente nota).
Questa è la situazione. Per il mese di novembre conto di avere il valore dell'emoglobina glicosilata nella norma, mentre, ad oggi è ancora 7,2%.
Ecco, in breve, come mi sono ritrovato "insulinato". Ma fino a che si può si lotta!
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