C'è una legge, forse una delle 3 della termodinamica, che dice che ad ogni trasformazione si perde un pò di energia.
Di conseguenza, una pianta non restituirà mai l'energia (solare, chimica) servita per farla crescere e ancora peggio se questa pianta è data ad una animale come cibo per la carne.
Questo vale anche in termini di risorse come l'acqua.
Questo non vuol dire però ridursi ai minimi termini in tutto, altrimenti andremmo in giro a cavallo (più efficiente dell'auto) e illumineremmo le case con una candela (più efficiente della lampadina).
Le tecniche di cui parlo comunque sono essenzialmente agricole: nel medioevo la resa per ettaro era molto basa, ed il 90% della popolazione lavorava in campagna per produrre il cibo necessario; ora grazie a meccanizzazione e tecniche avanzate, solo una minima parte della popolazione lavora per produrre cibo.
Penso poi ai tantissimi terreni incolti che ci sono nella mia città, nel nostro meridione e in paesi come stati uniti, brasile, argentina.
Quello che voglio dire è che, fatte salve le ideologie animaliste che condivido e rispetto, vedo un pò tirata per i capelli il presentare la dieta vegetariana come la panacea di tutti i mali, quando invece ci sono altre soluzioni più efficaci e meno ditruttive per la nostra società e modo di vivere.
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