Franco scusa per il ritardo con cui rispondo. ma in questi giorni sono stato molto occupato. A proposito se mi vedete "attivo" sul forum sappiate che la mia compagna lo consulta quasi quotidianamente e si è già affezionata a tanti.
Dunque, torniamo a bomba! Secondo il mio punto di vista il nostro forum costituisce un potentissimo strumento di intervento; per questo motivo dobbiamo "maneggiarlo" con cura e con un approccio etico e morale superiore a quello normale (anche se, oggi, non si sa più cosa sia normale, ma per i meno giovani e per coloro che hanno avuto una buona educazione il concetto è ancora noto).
Non è mia intenzione argomentare "scientificamente" sui protocolli oncologici, sul sutent o su altri argomenti dove la preparazione tecnica fa premio su tutto. Ma il comune buon senso è patrimonio di tutti e tutti lo devono (o dovrebbero) esercitare in ogni campo del vivere umano. Il mio intento è quello di supportare l'attività del sistema sanità attraverso suggerimenti, comunicazioni delle best practices attuate presso altre strutture che affrontano i medesimi problemi, segnalazioni scaturenti dalle nostre osservazioni di utenti utilizzatori ovvero da "ascoltatori" di commenti provenienti da altri utenti, magari senza i nostri stessi problemi, etc. E' di tutta evidenza che comportamenti diversi possono essere tenuti legittimamente in situazioni simili, ma è anche possibile che, a volte i comportamenti, anche omissivi, possono far emergere profili negativi fino ad arrivare a concretizzare veri e propri reati. Personalmente non mi piace seguire la strada conflittuale, ma è una strada che, come ultimissima ratio, ben può essere percorsa.
E' vero che non possiamo e non dobbiamo essere noi a suggerire al medico cosa fare; nemmeno l'arma della sostituzione del medico ha molto senso perché si potrebbe incorrere in errori grossolani. Il mio approccio con il medico (qualsiasi medico) è di questa natura: paziente medico sono naturalmente alleati per battere la malattia. Non esiste alcuna altra possibilità, non esiste nessun altro tipo di rapporto possibile. Qualsiasi azione deve essere diretta ad instaurare un rapporto di questa natura, basato sulla trasparenza e sulla verità. Dopo di che si prenda atto che, come tutti, anche i medici possono sbagliare o possono non essere a conoscenza di una serie di informazioni, ma non per questo debbono essere "crocifissi". Occorre molta pazienza e molto equilibrio in tutti i rapporti, figuriamoci nei rapporti tra paziente (malato) e medico.
Prendiamo il caso di Rugiada. Da quanto riferisce il medico di suo marito non ha ritenuto di dover prescrivere alcun tipo di accertamento; se avessi l'indirizzo di posta elettronica del responsabile della struttura sanitaria di riferimento indirizzerei a questo responsabile la richiesta di conoscere, nel dettaglio, cosa prevede il protocollo operativo che si applica nella struttura di cui è responsabile ed una serie di altre domande per catturarne l'attenzione e spingerlo ad effettuare almeno un controllo, anche blando, sull'operato dei singoli medici. Non credo che alcuno si sottrarrebbe anche perché l'ignoranza di quanto accade può attenuare la responsabilità connessa alla "culpa in vigilando", ma se il comportamento erroneo è noto allora non vi sono spazi di attenuazione ed anzi si possono configurare profili più gravi di responsabilità.
Il funzionamento della nostra società dipende dal nostro singolo comportamento, sia privato che di iterazione con gli altri. Non dobbiamo ingerirci in fatti altrui, ma dobbiamo sempre cercare di rispondere, nel limite delle nostre possibilità, alle richieste di aiuto o anche a semplici segnalazioni di inefficienze, sopratutto se chi li lancia non è in grado di attivare corretti e compiuti comportamenti miranti ad eliminare i problemi.
Forse un mondo perfetto ci "annoierebbe", ma sicuramente non ci annoia l'attività che si deve mettere in piedi per perseguire questo obiettivo.
A proposito: domani porto a compimento il mio primo ciclo, sembra che gli effetti collaterali siano stati impegnati su altri versanti ed a me si sono presentati in forma dimessa. Ma non diciamolo, gli dei potrebbero ingelosirsi.