Ciao Angela,
come al solito Franco ha ragione da vendere.
Nei miei primi incontri con la mia oncologa più volte mi ha chiesto se mi sentissi stanco, se mi facevano male i muscoli. Io la riguardavo non riuscendo a capire del perchè di quelle domande. Tra l'altro, in quel periodo, mi faceva male la schiena come postumo dall'operazione, per cui ero tutto concentrato li. Lei mi ha sottoposto a tutta una serie di indagini dalle quali, però, non è risultato nulla. In effetti si trattava solo di disallineamento della colonna vertebrale a seguito di un diverso assetto che il corpo aveva assunto dopo l'operazione. Risolto con un po' di fisioterapia il problema mi sono ricordato delle domande sulla stanchezza e sui dolori muscolari ed allora ho chiesto. Può essere un effetto collaterale del Sutent, mi ha risposto, ma se non avverte questi effetti non si preoccupi, il farmaco agisce comunque. Ed in effetti è stato proprio così.
Per cui non preoccuparti eccessivamente. Ad una sola cosa devi far attenzione, alle piaghe da decubito, per cui buttalo giù dal letto e via a passeggio. Vedrai che con i risultati della TAC cui si dovrà sottoporre cambierà anche l'atteggiamento mentale che è la cosa più importante nel nostro caso.
-
Ricorda che ogni piccolo risultato positivo è importantissimo per noi.
Un'altra cosa. E' vero, è possibile saltare qualche giorno l'assunzione del farmaco, come è possibile prolungare la pausa, ma nel caso di tuo padre non lo farei, potrebbe abusarne e ad ogni piccolo problema chiederebbe di fare qualche pausa. Occorre disciplina per questa cura, le pause più lunghe devono essere un "premio" per aver raggiunto un obiettivo di miglioramento, anche minimo; i salti di assunzione devono effettuarsi solo in presenza di altro conclamato malanno. Diversamente tuo padre potrebbe lasciarsi andare e procedere a curarsi in maniera discontinua, senza la giusta tensione morale.
Io tutte le mattine misuro la pressione sanguigna, misuro la glicemia, mantengo un registro aggiornato di tali misurazioni che sottopongo sia alla mia oncologa che al centro diabetologico. 30 minuti di tapis roulant a passo svelto (mantengo una media di 5/6 km all'ora e raggiungo punte di 7), assumo il mio gastroprotettore ed a distanza dei tempi dovuti, sia eutirox (tiroide), sia lobidiur (pressione). Settimanalmente emocromo e bisettimanalmente esami di laboratorio più completi. Ad ogni ciclo è poi abbinato un ECG ed un ecocuore.
Ogni giorno cucino a pranzo ed a cena, lo so, non c'entra con la terapia, ma sapessi quanto mi piace e mi rilassa e mi piace anche mangiare, anche se non sempre la mia bocca mi restituisce tutti i sapori.
Per il resto computer, progettazione gite e vacanze, ricerca di notizie ed aggiornamenti, etc. etc.
Posso garantirti che, in questo modo, il tempo passa e non si fa caso a qualche piccolo acciacco.
Tuo padre deve tornare ad interessarsi della vita e possibilmente deve avere la responsabilità di qualcosa. I nipotini ed in generale i bambini piccoli sono una mano santa, chiamiamola bimbo-terapia.
Tuo padre non ti deluderà se saprai tirargli fuori le risorse nascoste.
Forza ragazza, sei tu la prima a non doverti buttare giù.
Un abbraccio forte forte, Nicola
P.S. Chi sa che uno di questi giorni non venga a Carloforte!