AngelaG
Noto che sei un'ottima osservatrice, mi fa piacere. Da quello che mi dici credo che tu debba lavorare un po' di più su tua madre perchè ti sta delegando troppo. Tu sei in grado di sostenere tutto, almeno è quello che capisco da ciò che scrivi e da come lo scrivi, ma hai necessità di coinvolgere anche tua madre in un ruolo attivo, non perchè ne hai bisogno tu, ma perchè ne hanno bisogno loro; tua madre deve mantenere viva, con il suo comportamento, la speranza, mentre tuo padre, vedendo l'atteggiamento di tua madre, sarà incoraggiato perchè vedrà più persone lottare per lui ed una di queste è quella che lui ha scelto per compagna di vita.
I giovani sanno destreggiarsi meglio perchè sono più istruiti, rappresentano il lato più "tecnologico" della famiglia, ma gli affetti arcani che interagiscono in una coppia hanno natura differente.
Non so se tuo padre sia bravo a raccontare o leggere le favole ai bambini, potrebbe fare il contastorie in un asilo, così come potrebbe insegnare ai bambini ad intrecciare le corde per fare sottopentole per le loro mamme. Un bel progetto di recupero storie di vita con annesso "laboratorio". Avere la possibilità di conoscere ed interagire con qualcuno cui passare idealmente il testimone sarebbe fonte di grande soddisfazione (e di impegno a lottare per la vita). Credo che il segreto sia tutto qui.
Mi piace la tua tesi.
Spero che tu abbia riservato un capitoletto al Lombroso e sulle sue teorie di natura genetica sulla criminalità. Potrebbe essere interessante seguire la traccia della fisognomica del soggetto criminale, anche se questa non appare essere una via corretta per l'individuazione del reo e della reiterazione del reato. Personalmente ritengo che sia il reo ad assumere atteggiamenti e caratteri che lo fanno identificare come tale e non che siano i caratteri genetici a farne un reo.
L'essere umano, essendo libero, almeno nella società attuale, dalla necessità del soddisfacimento delle esigenze primarie (a cui provvedono i genitori), rappresenta una sorta di tabula vergine sulla quale la famiglia e la società scrivono buona parte della sua storia mettendogli a disposizione la "strumentazione per la vita" che poi sarà lui ad utilizzare per cercare ed assumere il suo ruolo, anche quello criminale.
Forse, alla fine, si potrebbe scoprire che la reiterazione del reato è determinata dall'incapacità del soggetto di fare altro e dalle circostanze che non gli hanno offerto alternative.
Attenzione, però, anche i non criminali tendono a reiterare i loro comportamenti che ritengono i più congeniali e consoni in relazione alle loro esperienze.
Un qualche profilo "ancestrale", forse, c'è sempre altrimenti non si spiegherebbe come mai i politici, pur non avendone necessità effettiva, continuano a reiterare i loro comportamenti di accaparramento di tutto il possibile.
Basta, basta, basta. Mi sono lasciato trasportare e tu, a ragione, mi prenderai in giro alla grande. Ma che vuoi, non so resistere, sopratutto quando gli argomenti sono molto interessanti, almeno per me.
Se vuoi farmi star zitto parlami della fisica quantistica, ma non ti aspettare alcun fiato da me.
Ok, ti ho tediata anche troppo e tu sei impegnata a cercarti un relatore.
La situazione di tuo padre a me sembra normale; le risultanze positive che otterrete dalla TAC debbono essere un tesoro da conservare e su cui costruire il futuro.
Per quanto riguarda la medicina non possiamo aspettarci che curi tutti i mali altrimenti in brevissimo tempo si dovrebbe inventare il sistema per consentire la sopravvivenza per un numero di persone sempre crescente il che, fisicamente, non è possibile. La medicina fa quel che può, le aziende farmaceutiche cercano di massimizzare i benefici per loro e, naturalmente, per tutti coloro che con esse vivono e... la catena sarebbe lunghissima, anzi infinita perchè, anche non volendo, facciamo tutti parte del medesimo sistema.
Buon lavoro e buona tesi.