Pietro_78
Nessuno, per fortuna. conosce la data della sua morte e quella dei suoi cari. Diversamente vivremmo una vita completamente diversa (e di molto peggiore) da quella che normalmente viviamo. E' possibile che il tumore non sia stata la causa principale del decesso, forse non ha fatto in tempo o forse il Sutent lo ha bloccato, ma qualsiasi sia la causa tutto quello che rimane è il dolore.
Non cercare di colpevolizzarti, tu hai fatto quello che dovevi e potevi; se nulla hanno potuto i medici, non potevo certo tu risolvere la situazione. La vita è questa: un ciclo, per noi infinito, che si ripete, almeno nei fondamentali, sempre uguale e, contemporaneamente, sempre diversa per i soggetti, le condizioni, il clima, il contesto, le relazioni, etc. La nostra vita si prolunga nel ricordo degli altri e si perpetua, inconsapevole, nei geni che tramandiamo.
Anche se l'uomo vorrebbe tendere all'immortalità sono convinto che, se raggiunta, il genere umano scomparirebbe perchè l'egoismo umano riuscirebbe a distruggere tutta l'umanità.
Non importa che tuo padre non abbia visto i mobili o la tua casa se è morto nella convinzione di aver lasciato sul cammino della vita un figlio che non lo farà vergognare per le sue azioni e per i suoi pensieri e che trasferirà, ai propri figli, i valori che lui ha trasferito a te.
Tutto "l'umano" in cui noi siamo immersi è caduco. A chi mi dice che potrei fare questo e guadagnare tanti soldi rispondo: non ho più spazio nella bara, non saprei dove metterli.
Non sono ricco, o meglio non sono povero, perchè sono sempre vissuto nell'ambito delle risorse di cui disponevo e non ho mai coltivato desideri più ampi.
Avrei potuto fare di più, guadagnare di più, forse, ma sarei stato felice nello stesso modo in cui sono stato felice fino ad oggi avendo, tra l'altro, la fortuna di aver svolto sempre un lavoro che mi è sempre piaciuto e non ho mai dovuto subire? Non lo so, non posso avere la controprova, ma ho la prova di quello che ho fatto e di come sono stato felice, e questo mi basta.
Lascia che il dolore ti pervada, non sarebbe umano altrimenti, ma dopo il dolore ricorda che hai ancora una "mission" da svolgere e che ci sono altri che fanno conto su di te.
Io, dal mio canto, ti sono vicino nel tuo dolore e credo di capirti abbastanza bene perchè ho due figli di 1 e 3 anni più grandi di te per cui quasi tuoi coetanei ed anche a loro, se potessi, direi le stesse cose che dico a te.
Un abbraccio, Nicola