Il post di Franca mi ha fatto rammentare una parte della mia vita e sorgere una domanda che per me è esistenziale. Nel 1975-76 circa, mi avvicinai ulteriormente alla fede in quanto sentivo la necessità di dare o fare qualcosa di più, di vivere più intensamente il mio essere cristiano e così mi avvicinai ed entrai a fare parte di una comunità neocatecumenale, una delle prime a formarsi in Italia e la prima in assoluto a Cagliari. Questo percorso ha formato la mia fede facendola diventare adulta. Cos’è la fede? Nella parola di Dio è scritto che la fede è certezza di cose che si sperano e dimostrazione di realtà che non si vedono. La fede è un gesto d’amore, di fiducia e di abbandono completo tra le braccia del Padre. Personalmente raffiguro la fede alla semplice fiducia di un bambino, un piccolo bambino indifeso, fragile, insicuro, pieno di paure che si rassicura e diventa forte soltanto stringendo la mano del suo papà. Quando il bambino è solo è spaventato e impaurito da mille cose, ma quando stringe forte la mano del suo papà si calma. Quando il papà lo stringe forte tra le sue braccia, il bambino non ha più paura e si sente al sicuro. Col papà vicino, sa di poter affrontare ogni difficoltà, è sicuro che il papà lo proteggerà a costo della sua stessa vita. Questa è la vera fede per me. Fiducia totale e amore incondizionato. Noi siamo i bambini indifesi, tremanti che a volte piangono. Dio è il nostro Padre che ci rassicura sempre stringendoci forte tra le Sue braccia, proteggendoci da ogni pericolo presente e futuro.
Cara Franca sono sicuro che la tua fede sia altrettanto forte e non credo minimamente che abbia bisogno di esempi così fragili come il mio. Continua così, sei sulla giusta strada. Un abbraccio fortissimo.
Un accorato appello a "chi l'ha visto?"Isa è tanto che non ci vediamo su questa piazza!!! Va bene che sei straimpegnata con i turni lavorativi… ma un pensierino per noi, un solo minuto non lo hai proprio?????
Caro Gianni (siamo quasi omonimi oltre che quasi coetanei. Io mi chiamo Gianfranco: a casa mi chiamano Gianni e qui mi chiamano Franco….), in effetti la tua avventura in terra Veneta non è stata tra le migliori. Potrei sapere, visto che eri in Veneto, cosa ti ha spinto a farti operare a Peschiera piuttosto che un grande Ospedale –con un rinomato reparto di urologia e oncologia- come Verona o Padova?? Solo curiosità…. Altra domanda dettata solo da curiosità: come mai non ti hanno proposto una dose ridotta di sutent o lo hanno fatto? Io, dopo appena 15 gg dall’inizio del sutent, ho dovuto smettere per circa 20 gg a causa della tossicità in generale. Avevo il fegato a pezzi, rush cutaneo inverosimile e lesioni alla cute in tutte le pieghe del corpo (mani, piedi e perfino nelle parti più intime dell’intimo!!!). Dopo la breve pausa ho cominciato con la dose 37,5 ed ormai sono 4 anni ed 8 mesi che assumo sutent a questa dose e devo dire che ha funzionato egregiamente permettendomi anche soste più lunghe del solito ( 3 settimane – fino a 6 mesi!). Certo gli effetti collaterali ci sono tutti, anche se credo in maniera ridotta non avendo riferimenti visivi ad hoc con la dose piena. Comunque sono ormai 13 anni pieni che convivo con il tumore. Tra alti e bassi la vita continua e devo dire abbastanza bene, nonostante i vari ricoveri, le varie operazioni di asportazione di questo o quell’altro “pezzo” ecc. Sii positivo, cerca di vivere la vita prendendola a morsi come una dolce mela e non a calci. Segui i consigli di Nicola, sono giusti oltre che saggi. Un abbraccio..
__________________
Un carissimo saluto da Franco
Ultima modifica di 2525pet; 02-25-2013 a 12:10 AM
|