validan
Se pensavi di essere solo a vedere nelle case farmaceutiche centri di "ignobili" interessi, sappi che non sei solo;
se pensavi di essere solo a credere che esistano rimedi alternativi, sappi che non sei solo;
se pensavi di essere circondato da medici buoni, interessati solo alla salute del malato, sappi che non è così.
Pur con le dovute eccezioni la classe medica non esercita più una "missione" (se mai lo ha fatto); esistono medici molto caritatevoli, che quasi somatizzano i problemi dei malati, che non inseguono la chimera dell'arricchimento, che sono quasi uomini e donne equilibrati.
Le mode sono le più grandi armi che utilizzano gli uomini del market
di tutte le aziende;
si tratta di una truffa come un'altra,
una truffa che non ruba nelle nostre tasche, ma che ci costringe ad erogare spontaneamente.
E' per questo motivo che mi sono sempre rifiutato di seguire le mode: se vi sono cose che mi piacciono le compro, se vi sono cose che mi posso permettere, le compro, se non mi piacciono o non me le posso permettere, le disdegno, anche a costo di critiche da parte della "società".
Ho sempre cercato di vivere con dignità, senza desideri smodati.
Forse ho avuto una vita piatta?
No, mi sono, e lo faccio ancora, divertito da matti, sopratutto a guardarmi intorno e ad osservare chi si affanna a correre dietro ad inutili chimere.
Ho sempre ritenuto la conoscenza la vera ricchezza,
quella che mi consente di essere sempre un passo avanti,
quella che mi serve da difesa nelle situazioni più difficili,
quella che mi fa primeggiare nelle mie situazioni di lavoro.
Ho sempre respinto gli eventuali benefici connessi sia per il timore di contagio, ma sopratutto per conseguire una posizione di governo assoluto delle situazioni.
Debbo, però, riconoscere che la vita media degli italiani si è innalzata, senza possibilità di smentita.
A cosa è dovuto?
Diminuzione della mortalità infantile? SI.
Miglioramento della qualità della vita? SI.
Miglioramento dell'alimentazione? SI.
Ma anche miglioramento della medicina.
La medicina ha sempre avuto, e continua ad avere, un grande potere sugli uomini, fin dai tempi degli stregoni. Il problema è un'altro: fino a che punto la medicina ed il medico possono essere considerati un rimedio anzichè un danno?
Questo vale per ogni cosa, anche per la medicina alternativa.
L'uomo di fronte all'ultima speranza è capace di tutto.
Poi vedo morire Mennea (un salutista a tutto tondo),
Manganelli (un uomo di potere);
vedo la Jolie assumere una decisione drastica per la paura di doversi, in futuro, scontrarsi con il cancro;
vedo Little Tony che ha smesso di curarsi.
E allora tutto diventa confuso,
o forse più chiaro:
per quante cose un uomo possa fare, per quante decisioni possa prendere, forse non riuscirà mai ad essere padrone della propria vita.
A questo punto (questa cosa risale, oramai, a tantissimo tempo fa) ho deciso, forse neppure scientemente, di vivere con il massimo dell'equilibrio possibile, ascoltando le mie sensazioni e sempre consapevole che, come tutti, sono destinato a morire.
Questa è la mia vera forza.
Sono sicuro che mi sono lasciato sfuggire molte occasioni; a volte con un piccolo "compromesso" avrei potuto ottenere significativi benefici, ma la mia "testardaggine" non me lo ha consentito; che vuoi, ognuno è fatto a modo suo.
Il rapporto con la mia oncologa?
1) sono stato inviato a lei da una persona degna di ogni fiducia sopratutto perchè carente di ogni interesse personale;
2) l'ho osservata e la osserva in ogni particolare, in ogni gesto, in ogni comportamento, in ogni relazione con gli altri, in ogni atteggiamento del corpo;
3) ho ascoltato tutti coloro che sono entrati in rapporto con lei, sia pazienti che non;
4) ho visto come viene approcciata da suoi pari;
5) ho guardato il comportamento dei suoi collaboratori;
6) ho apprezzato la correttezza ed onestà intellettuale e la modestia nell'approccio con specialisti delle altre branche della medicina;
7) l'ho sentita parlare della sua famiglia ed i termini in cui ne parla;
8) l'ho vista sforzarsi a rispondere al mio modo scherzoso di fare (non è nella sua natura) anche prima di capire che non avevo intenzione di dileggiarla.
Sono questi buoni motivi per stimarla ed apprezzarla?
Per me si.
Ha un carattere duro, difficile; è caparbia, odia le sopraffazioni, le ingiustizie, ed io la vedo amabile, dolce, un punto fermo a cui fare riferimento.
Per tornare alle mode: non è vero che ciò che fanno tutti o in tanti, sia una cosa buona, sopratutto se questo comportamento è indotto dalla pubblicità o da una nomea positiva sparsa ad arte;
molto difficilmente le cose che mancano di equilibrio sono buone
(a volte può capitare, ma sono situazioni particolari e sporadiche); così è per tutto, anche per l'alimentazione.
Non vi è nessuno schema alimentare che può essere adottato come assoluto,
dipende dalla situazione del destinatario
ed in ogni caso la nostra caratteristica è quella di essere onnivori e, come tali, abbiamo più risorse di tutte le altre specie, ma, in ogni caso, l'equilibrio tra tutti i vari elementi tra loro equivalenti e coerenti è, a mio sommesso avviso, la formula ottimale per il ben vivere (almeno da questo punto di vista).
Ora però basta, ho detto del mio pensiero più di quanto la maggior parte della gente che mi conosce sa.
C'è solo un'ultima cosa, anche il pensiero evolve, difficile che arrivi agli opposti, ma si modifica a seconda delle circostanze; il grado di flessibilità connota ciascuno di noi, ma l'assolutismo non è nella natura umana.
C'è un detto che dice: non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace; così è per tutto.
Il must in tutte le cose è la convinzione che noi ci mettiamo, solo stiamo attenti a non mentire a noi stessi!
Scusami, non vuole essere un discorso ex catedra, ma solo il racconto di quello che la vita mi ha insegnato (fino ad ora).
Un salutissimo ed un abbraccio fraterno, Nicola