Cari amici della piazzetta, ciao a tutti.
Faccio subito una premessa su quanto dirò qui di seguito. Ritengo indubbiamente che tutte le sane discussioni che si fanno qui, con commenti favorevoli e non, siano sempre da considerarsi in modo positivo, perché sono appunto discussioni SANE. L’intento da parte di tutti è quello di “dare” sinceramente qualcosa agli altri. Questo mi ha permesso e mi permette di crescere e arricchirmi ulteriormente; di questo vi sono sinceramente grato.
Dopo questa doverosa precisazione vorrei chiarire, per quanto mi è possibile, la mia posizione sul tema “alimentazione”, affrontato in modo sommario in un mio post recente.
Penso che siamo tutti d’accordo nell’affermare che nei vari ambiti lavorativi, e quindi anche in quello medico, ci sia il lavoratore bravo, il meno bravo, il coscienzioso, il professionale o il menefreghista magari legato solo all’aspetto economico.
Nel caso dell’oncologa che cura
Nicola, veramente ottima sotto tutti i punti di vista, come da lui descritta, l’ammirazione e la fiducia in lei è più che ben riposta (io in questo sono un po’ meno fortunato).
Facciamo tuttavia una riflessione: anche nelle circostanze positive come questa, il medico propone cure che sono state da lui apprese, studiando quanto la “medicina” ha elaborato attraverso le più svariate ricerche realizzate ad oggi. Purtroppo però, i frutti di queste ricerche sono ancora ben lontani da soluzioni ottimali: non prevengono assolutamente i vari tumori; tendono solo a un tentativo di cura, peraltro con esiti non certo esaltanti. Inoltre, come un po’ tutti affermiamo, queste ricerche sono sciaguratamente offuscate dagli enormi e sporchi interessi cui sono legate.
In generale, a fronte dei successi ottenuti con un certo numero di pazienti, le morti premature o il doloroso e penoso sopravvivere (ben diverso dal vivere) sono, in maniera spaventosa, molto superiori.
C’è qualcosa che non funziona e/o che ci sfugge.
Un dato per tutti (facilmente riscontrabile sui siti della Sanità):
-Decessi per Tumore al Seno in Italia per anno, a fronte di una popolazione più o meno stabile:
[nell’anno 1990 erano 11.000 - oggi sono 12.000]
Eppure, in questi ultimi 20-25 anni la ricerca in tutto il mondo è andata molto avanti, usufruendo di enormi investimenti ed essendo supportata, peraltro, da una tecnologia oggi notevolmente superiore al passato, in alcuni casi quasi inimmaginabile nel 1990.
Nonostante questo, i decessi sono aumentati addirittura del 10%!!!
Scientificamente e scientemente, si può e si deve guardare anche altrove.
Ripeto, Scientificamente e scientemente.
C’è la possibilità che molte delle persone che hanno deciso di adottare uno stile di vita Vegano, lo abbiano fatto solo per seguire una moda.
Per molti altri, invece, sussistono motivazioni più nobili come l’amore e la difesa dell’ambiente o il forte dissenso verso le disumane e crudeli condizioni di vita e di morte che numerosi miliardi di animali sono obbligati a subire ogni anno a causa nostra.
(Il termine “disumano” è qui in realtà inopportuno, perché queste barbarie sono compiute proprio e solo dall’umanità che, nella sua quasi totalità, le accetta e le considera normali o quantomeno inevitabili).
Per me, essere vegano nell’alimentazione non è assolutamente una moda ma, oltre alle motivazioni di cui sopra, significa (e qui veniamo a noi) aver cura della propria salute, proteggere e/o risanare il corpo e perciò anche la mente (mens sana in corpore sano).
Qualcuno ha affermato: “gli animali che stiamo mangiando, sono gli stessi che ci uccideranno”.
(quasi fosse una tragica vendetta meditata).
Questo non è stato detto da un qualunque venditore di fumo o gruppo di pensiero, né dal classico ricercatore isolato che esce dagli schemi pre-esistenti per affermare nuove radicali e controverse conclusioni, rifiutate però dal resto del mondo scientifico (anche per me, più di qualche ragionevole dubbio, in casi come questo, può e deve nascere).
In realtà, quello che sta dietro a questa lapidaria affermazione, è il risultato di centinaia e centinaia di programmi di ricerca che, da svariati decenni, sono portati avanti in molte università e centri ospedalieri di tutto il mondo (in molti casi stiamo parlando di eccellenze). Programmi che prevedono anche l’indagine sul campo delle abitudini alimentari d’intere popolazioni e del quadro generale delle malattie da loro contratte (a richiesta, posso fornire i dettagli necessari per individuare molti di questi studi).
Ricercatori di primissimo piano in varie branche della scienza, compresa naturalmente quella dell’alimentazione, hanno contribuito, spesso anche involontariamente perché i loro progetti di ricerca avevano altri fini, a raggiungere questa conclusione:
Tutto ciò che è alimentazione derivante da animali è causa principale delle innumerevoli malattie tipiche delle società del benessere, dove appunto il consumo della carne e dei suoi derivati è molto elevato: malattie cardiache, immuno-deficienza, obesità, cancro, diabete…
Un’alimentazione esclusivamente vegetale evita (nella stragrande maggioranza dei casi) l’insorgenza di queste malattie e, se già presenti, ne può ridurre la portata, fino anche a una completa guarigione.
Mi domando allora se tutto questo non meriti di essere preso in seria considerazione da tutti: addetti ai lavori, media, gente comune.
Invece, la ferrea opposizione anche alla sola divulgazione da parte delle multinazionali farmaceutiche, alimentari e dei vari gruppi di potere per la difesa dei loro giganteschi interessi, è già da tempo ferocemente in atto, negando ai più il diritto di venirne a conoscenza.
Statene certi, i massimi organismi della Sanità nel Mondo, sono CONSAPEVOLI di questa verità; la nascondono, facendo in modo che non se ne parli o si minimizzi il più possibile.
Una riprova emblematica di questo, ad esempio, è data dall’atteggiamento del professor Veronesi, che dichiara sì di essere vegetariano, ma quasi come se fosse solo un qualcosa in più, giustappunto una buona moda: essere vegetariano fa bene come fare una bella passeggiata in un parco naturale. Non usa invece, nelle sue dichiarazioni ai media, la dovuta forza nell’appoggiare e spiegare compiutamente questa sua scelta: proprio il suo ruolo (tra l’altro di primo piano nella medicina: oncologo luminare di fama mondiale) gli imporrebbe di diffondere queste notizie per salvaguardare il più possibile, a suo modo di vedere, la salute della gente.
Ma perché tutto questo? Per i soliti sporchi interessi economici e di potere.
Ora ci sarebbe tantissimo da dire per argomentare meglio, ma mi fermo qui.
Spero intanto di aver chiarito il perché della mia scelta alimentare vegana (lontanissima anni luce dall’essere una moda o un provare ad aggrapparsi a qualsiasi cosa per disperazione).
Inoltre mi farebbe piacere essere riuscito a stimolare qualcuno, non certo a diventare vegano di punto in bianco, ma a iniziare una seria e anche critica informazione scientifica sull’argomento “alimentazione” a 360 gradi.
In tal senso, vi allego il link di un video della durata di circa un’ora e mezza: un documentario che introduce l’argomento in modo generale, in maniera interessante, non pesante ma ugualmente esaustiva.
Con grandissimo sincero affetto,
Antonio