"Guardate in voi stessi e fate le cose che vi fanno star bene, sempre nel rispetto degli altri, di modo che non avrete mai nulla da rimproverarvi o da rimpiangere; la vita non è e non è mai stata governata da valori assoluti, dobbiamo accontentarci anche di commettere errori, sono inevitabili, per tutti, e poi bisogna sempre comparare costi/benefici (di qualsiasi natura ed intensità) per poter comprendere se la vita che conduciamo vale la pena di essere vissuta."........."ergo quindi che ammalarsi di cancro è sfiga e guarire o mantenersi a galla è culo. Saluti da Tommaso è grazie per la piacevole conversazione."
Ho copiato solo due passaggi dei nostri cari
Nicola e Tommaso.
Nicola scrive talmente bene, ma talmente taaaanto bene che dovrei copiarlo tutto, mentre
Tommaso è di una semplicità diretta ed unica che quasi stravolge. E' ovvio che condivido appieno quanto detto. Sono 13 anni, come ben sapete, che vado avanti con controlli ematochimici una volta al mese. Sono 13 anni che seguo sempre lo stesso irregolare regime alimentare molto mediterraneo, alternando carne rossa e bianca, pesce, legumi e farinacei e taaaanta frutta e verdura (cotta e cruda). Sono 13 anni che i miei valori (ovviamente pur oscillando leggermente) si possono considerare stabili e quasi nella norma. Questo ovviamente non vuol dire assolutamente nulla, rientra nelle conclusioni di
Tommaso. Però, per fare il filo a
Nicola, io sono uno a cui piace mangiare e mangiare bene! Non mi è mai andato a genio il dover modificare il mio regime alimentare nemmeno nei momenti più difficili. Ricordo che durante i ricoveri, lunghi e periodici di alcuni anni orsono, aspettavo la sera perchè mi facevo portare la pizza da mia moglie non appena smetteva di lavorare
Il troppo stroppia dice il proverbio, per cui è giusto saper bilanciare il giusto apporto di proteine, sia di origine animale che vegetale, che carboidrati. Dopo di che ognuno è libero di fare le proprie scelte, sia etiche che salutiste, nel pieno rispetto della prorpia coscienza. Io preferisco, ogni tanto e non sempre, concedermi dei piccoli eccessi di gusto, perchè tutta la differenza è lì: nel gusto. Ho provato a mangiare qualcosa di mio figlio, ma sinceramente non sono riuscito a mandarla giù
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Un carissimo saluto da Franco