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Vecchio 08-21-2013, 07:30 PM
tony50 tony50 non è in linea
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Wink

Laura 1964
ero, e sono io, contrario ai secondi pareri, naturalmente mi riferisco ad una condizione "normale" che è tale quando esiste un monitoraggio preciso e puntuale che permette una verifica effettiva della situazione.
Certo che se il medico che ti segue non è sufficientemente scrupoloso il problema non si pone, si passa direttamente ad un altro "primo" medico e non ad un secondo parere.
In ogni caso l'errore ci può sempre essere, come ci possono essere casi "particolari" (incidenza, a mio sommesso avviso, in millesimi).
Ci sono talmente tanti e tali indicatori che solo uno che fa finta di essere medico, e per di più oncologo, può non accorgersi della situazione. Io sono contrario al "panico", al correre qui e la, una volta a conoscenza di avere un tumore, alla ricerca di un "santo guaritore".
Non dimenticare che, tra di noi, c'era Nanni, un medico. Chi più di lui? Eppure Nanni ci ha lasciato.
Bisogna essere anche un po' distaccati, altrimenti non si vive più, si muore, giorno per giorno, di angoscia.
Il segreto, forse, sta nel ricercare, informarsi, verificare i comportamenti degli altri e studiare se stessi e l'evoluzione del proprio stato; è quasi superfluo chiedere ad altri come stai tu, lo sai, lo sai benissimo, oppure menti a te stesso ed agli altri.
Il mio essere scanzonato, "leggero", molto positivo, fa tutto parte di un modo di essere che, però, è sempre vigile ed attento a vagliare ogni informazione, ogni atteggiamento di tutti coloro con cui entro in contatto, per verificare l'essenza della situazione e della sua evoluzione: insomma, un esame continuo.
Ma io ero e sono fatto così per tutte le cose importanti, per le altre, se ci sono, non mi impegno quasi mai se non in maniera marginale.
Il secondo parere non lo cerco, ce l'ho sempre, è quello del medico che mi cura.
Questo è ciò che penso, almeno fino ad oggi, domani si potrà cambiare.
A proposito, sono due settimane che sono approdato al Nexavar, come effetti collaterali ho un eritema da farmaco puntiforme un po' da tutte le parti; sono stato sottoposto a due analisi a distanza di 6 giorni (risultati eccellenti anche per un non malato), una consulenza dermatologica, e da 3 giorni sono sotto cortisone. Quotidianamente verifico lo "stato dell'arte": l'eritema è in lenta devoluzione e spero di attenuarne tantissimo gli effetti, se non di liberarmene completamente, entro i prossimi 3/4 giorni; domani informo la mia oncologa della situazione e, nel frattempo mi sto godendo qualche giorno ad Abano Terme. Il rientro in sede è previsto per il 29 perchè il 30 devo essere sottoposto ad ecocardio (peraltro programmato diverse settimane fa).
La cosa più importante è la qualità della vita e lo è più della vita stessa; la mera sopravvivenza, personalmente, non mi interessa.
La vita è importante se puoi essere utile, in qualche modo, agli altri e se puoi utilizzare ciò che gli altri, spontaneamente, ti mettono a disposizione, altrimenti mi spieghi cosa ci stiamo a fare?
E questo anche se ci sono limitazioni che conosci ed accetti (per esempio, non credo che potrò, in futuro, fare sfilate di moda, ma non le facevo neanche prima; continuo a poter camminare, magari a 4 km. l'ora e per non più di 3 ore al giorno, mentre prima, molto prima, facevo gare di atletica).
Che vuoi, la vita è fatta così: devi imparare a conviverci.
Un caro, carissimo abbraccio, da un "testone irriducibile", almeno fino ad ora.
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