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Vecchio 12-13-2013, 12:49 PM
tony50 tony50 non è in linea
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Wink

Alex,
ci sono persone che dopo 3 giorni lamentano significativi effetti collaterali, altri dopo 33, alcuni dopo 69, ... ma non ho una statistica completa, in ogni caso ti garantisco che copre tutta una gamma molto ampia.
Gioventù, la tua mentalità "scientifica" dovresti un momento lasciarla da parte; la medicina non è una scienza esatta, ogni soggetto può essere colpito da una qualsiasi malattia, magari con gradi diversi, magari in associazione ad altri malanni, magari è portatore di qualche allergia, magari ... magari ... magari lo sapessimo.
Per questo motivo la risposta al farmaco e l'insorgere degli effetti collaterali sono assolutamente individuali sia per il tempo occorrente per rilevare le prime emergenze, sia per il grado di inferenza.
La buona notizia è: fino ad ora tutto normale.
Nel mio caso i primi significativi effetti collaterali fastidiosi sono insorti al terzo ciclo, in quelli precedenti si sono presentati i prodromi che, gradualmente, si sono ingrossati fino al punto di poter essere classificati come veri e propri effetti collaterali.
E poi c'è la percezione individuale da parte del soggetto.
Vi sono i fifoni, gli allarmisti, gli ipocondriaci, gli equilibrati, i resistenti ai disagi, gli incuranti, etc. etc. Se interroghi separatamente ciascuno, alla fine sarai confuso al massimo perchè da ognuno ti arriverà una risposta diversa.
Hai mai sentito qualcuno che dice: vuoi mettere il tuo raffreddore con il mio?
Qualcuno pensa che se non ci sono effetti collaterali allora vuol dire che il farmaco non funziona (falso), altri dicono meno male che ho gli effetti collaterali significa che il farmaco funziona (falso).
Gli effetti collaterali sono di diversi tipi e non ne è garantita l'insorgenza contestuale di tutti, ne il grado di gravità identico.
Prendi bobo47, lui ne ha alcuni, ma di altri non ha conoscenza e di quelli che ha li giudica sopportabili; altri invece riferiscono che tutti gli effetti e, molto gravi, li hanno loro.
Magari hanno solo un infimo livello di sopportazione.
E così la vita continua, tra pessimisti, realisti ed ottimisti, tra rassegnati ed impauriti o forti e combattivi, o indifferenti e fatalisti.
Poi con quello che la casta sta facendo con la sanità e della sanità c'è da restare stupiti dell'indice di sopravvivenza.
Se non ci fossero le case farmaceutiche che hanno bisogno di malati e di dividendi da distribuire avremmo certamente più problemi.
In tutto questo c'è un solo rischio: se la casta si accorge che limitando il tasso di sopravvivenza con interventi programmati si può risparmiare sulle pensioni, ci dovremo preparare alle barricate.
A proposito, hai notato a che età arrivano i nostri politici che si sono assicurati una sostanziosa pensione? Sarebbe economicamente rilevante poter programmare anche il loro tasso di sopravvivenza, i risparmi allora sarebbero si enormi!
Viviamo la nostra vita giorno per giorno e non preoccupiamoci troppo del domani, ma stiamo sempre con gli occhi aperti, ne va della nostra sopravvivenza.
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