Buongiorno a Franco e a tutti i sutentini. Io sono Anna di Bergamo e la mia storia e' simile a molte altre. Nel 2013, dopo un anno di malessere generale, pretendo dal mio medico che mi aveva diagnosticato stress, cervicale, menopausa precoce e una sequenza di altre assurdita', degli esami seri. Svolgo la prima ecografia e ho gia' la prescrizione per la nefrectomia sx radicale. Non ho neanche il tempo di preoccuparmi che è tutto fatto. Sei giorni e sono a casa, dieci giorni e sono quasi come prima. Sembra tutto pulito, i linfonodi analizzati sono ok e l'urologo mi assicura che e' tutto finito e che non ho bisogno di passare da oncologia. Nel frattempo ho cambiato medico di base, e il nuovo medico invece mi spedisce subito in oncologia. La prima oncologa che mi visita contraddice immediatamente il collega urologo e mi prescrive il controllo tramite tac ogni tre mesi. E infatti puntuali, alla terza tac, arrivano le prime metastasi al polmone dx. All'inizio manteniamo lo stretto controllo, ma a maggio 2015 le metastasi sono cresciute in volume in quantita' e sono migrate anche nel polmone sx. E a giugno 2015 inizia l'avventura sutentini nella formula classica 4+2 50 mg. Non concludo neanche un ciclo: dopo due settimane ho già la febbre. Iniziano lunghi periodi di pausa e passo a 2+1. Il terzo ciclo e' il peggiore: nausea dissenteria pressione alle stelle e globuli bianchi ai minimi. Però la tac di novembre fornisce esiti fantastici: polmone sx pulito e destro migliorato decisamente. Cinque settimane di pausa per i miei globuli bianchi e si riprende con 37,5 mg 2+1 senza pause. Adesso sto decisamente bene, sono nella pausa intermedia del quinto ciclo. Lavoro ancora, gestisco senza troppe difficoltà famiglia e casa e tra due settimane avrò la prossima tac. Non ho scelto io il nome, mi è piovuto addosso: sono nata quando il primo uomo e' andato sulla luna e il simbolo chimico dell'oro sono le mie iniziali. Saluti a tutti, a presto Anna
Dimenticavo una cosa importante: mi piacerebbe scambiare qualche parere con qualcuno seguito a Bergamo, ospedale papa Giovanni, gruppo C. Grazie
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