Cara Daniela comprendo perfettamente la rabbia, la delusione, lo sconforto per un'illusione che nel tuo intimo (come in quello di ognuno di noi) doveva funzionare e che invece così non è stato. In maniera più lieve (grazie a Dio) è capitato anche a me. Dopo 5 anni dal trapianto di cellule (all'epoca sperimentale) che doveva cancellare o quasi ogni possibilità di nuova recidiva, eccomi qui come tutti gli altri. Quando a gennaio mi hanno diagnosticato le recidive mi sono sentito perso, ho pianto e mi sono disperato. C'è voluto del tempo ma poi ho reagito e mi sono guardato intorno ecc. ecc....... Quello che voglio dirti è che non devi disperarti. Non è colpa del sutent che non ha funzionato così come non è colpa di nessuno se il tuo caro papà ci ha lasciato. L'importante è farsi forza e guardare in avanti, pensare al futuro. Non so se hai famiglia ma in caso affermativo devi vivere in funzione sua ed in caso negativo vuol dire che sei ancora abbastanza giovane per pensare e fare progetti per il domani. Auguri e coraggio.
Cara Matilde, la frase in sibillino e perfetto burocratese si può brutalmente così tradurre:" la domanda di pensione di inabilità è stata respinta perchè per noi il richiedente non è affatto inabile, anzi può fare quello che vuole e come vuole. Se ha la voglia, il tempo e la forza, può presentare ricorso in prima istanza (per la prima volta) all'ente indicato" e qui dovrebbe sentirsi l'eco della risata sarcastica di qualche stupido e ottuso funzionario che può permettersi il lusso di lavorare e non sudare perchè il suo ufficio è climatizzato con i nostri soldi. Non perderti d'animo e presenta il previsto ricorso. Eventualmente chiedi l'aiuto di un buon patronato di qualsiasi sindacato (non è obbligatorio iscriversi e prendere la tessera e l'assistenza dovrebbe essere gratuita escluse le spese per certificati e perizie medico legali) e comunque chiedi l'accesso agli atti amministrativi relativi alla pratica = chiedi allo stesso ente che ti ha respinto la domanda di accedere o di avere copia di tutti i pareri espressi e degli atti emanati in relazione alla domanda di inabilità, al fine di controllare il rispetto del giusto iter amministrativo, il tutto ai sensi dell'art.25 della legge nr. 241/1990. Tieni presente che ai sensi dell'art. 3 della stessa legge il parere negativo deve essere motivato (in sua assenza l'atto è nullo); visto che ci sei chiedi anche di sapere il nominativo del "responsabile del procedimento" in modo tale da avere un referente dall'altra parte. L'importante è non mostrarsi deboli, impreparati o passivi. Il burocrate è una bestia che, siccome è laureato ed ha 30 anni di esperienza nel settore, può permettersi il lusso di pensare, anzi di credere che solo lui sa tutto e può di conseguenza prendere solo ed esclusivamente decisioni giuste. Il comune cittadino è un essere inferiore che non sa nulla ed è innocente e remissivo come un bambino che deve essere guidato. Non mostriamoci impreparati, anzi armiamoci con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione.
Spero di essere stato utile. Ciao Franco
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