Mi riallaccio un attimo ai due post di
Ern e Simona, pur rispettando le vostre opinioni sul conto di determinati professionisti, secondo me è un bene che qualcuno ti comunica quali sono le reali aspettative rispetto l’assunzione del farmaco e vi spiego anche il perché: Sappiate che il sutent è ormai diventato un azzardo nelle mani di persone con pochi scrupoli (non vi preoccupate, salvo sempre quelli buoni), non va bene per tutti i tipi di carcinomi provenienti dal rene, questo loro lo sanno benissimo, tuttavia lo prescrivono lo stesso, vi spiegate il perché? Inoltre, non va bene per nulla per le persone debilitate fisicamente ed invece loro cosa fanno? Lo prescrivono lo stesso, illudendo il paziente ed i familiari che il farmaco possa adempiere a qualcosa di straordinario, ma nello stesso tempo si parano dicendo che non vuol dire niente se momentaneamente il male regredisce, ci sarà senz’altro un peggioramento. Allora io dico, non sarebbe meglio essere sinceri fino in fondo e dire al paziente, guarda, mi dispiace, il sutent non fa per il tuo caso e d’altronde non si può neanche prescrivere un farmaco del costo di quasi 9000 euro a scopo caritatevole oppure pensare di sparare con il bazuka caricato a sutent dicendo a chi coglio coglio. O si danno una regola a livello nazionale, oppure si vadano a ripassare gli esiti delle sperimentazioni che dovrebbero essere già in loro possesso, così vedranno in quali casi sarebbe opportuno indicarne l’uso.
Purtroppo, come avete avuto modo di constatare anche voi, ognuno di loro, la pensa in modo diverso dall’altro, indipendentemente se sia o meno un bravo professionista.
Quando il sutent non esisteva ancora, la mia oncologa mi diresse in chirurgia toracica dicendomi che l’unica mia salvezza in quel momento risultava essere operazione per asportazione delle metastasi, io, all’epoca molto più ignorante di oggi in materia, le chiesi se non vi era la possibilità di un trattamento di chemioterapia, lei molto composta e seria mi disse, sig. Alberto, sappi che se non si fa operare non c’è chemioterapia che tenga per il suo male, tutt’al più possiamo tentare sempre dopo l’operazione applicazione di interluchina ed interferone, ma anche qui le risposte sono davvero minime. Ora con il sutent secondo sempre la mia ignoranza sarebbe la stessa cosa, nei casi operabili, bisognerebbe correre immediatamente dal chirurgo e poi casomai andare a tamponare con il sutent, nei casi non operabili, ragazzi miei, rendiamoci conto, che se non sono operabili, come si può immaginare che il sutent possa adempiere al miracolo?? Scusatemi se sono stato fin anche troppo crudo a dire quello che penso, ma è meglio che non ci illudiamo perché in caso di avversità, la mazzata sarebbe davvero più tremenda, ciao a tutti ed a risentirvi presto.