Ciao
Giulietta, il mio discorso sul fare o non fare una pet nei casi di carcinoma renale si basava soltanto sul fatto che a noi certe volte ci vengono propinate delle diagnostiche non molto opportune in relazione alla patologia. Se un
oncologo un giorno mi dice che è stato perfettamente inutile che io abbia eseguito la pet, un motivo ci dovrà pur essere, lo stesso dicasi che, anche la medicina nucleare benché non faccia mai opposizioni all’esecuzione dell’esame si esprime in maniera piuttosto contraria.
Questo l’esito della mia pet eseguita il 29 maggio 2006
“focolai di patologico accumulo del tracciante, significativi per presenza di lesioni ad elevato metabolismo glucidico in sede polmonare sx retrocardiaca”, sai cosa succede? Neanche 15 giorni dopo eseguo la tac, qui la sorpresa! La tac evidenzia una formazione nodulare di 1 cm al polmone
destro non visto dalla pet, quindi ne deduco che il mio responso della pet altro non era che un
falso positivo, solo li mi convinsi che l’oncologo aveva ragione. Con questo, lungi da me contestare l’operato di illustri professionisti del settore, però rimango sempre più convinto che la pet vada a concludere quasi sempre in falsi positivi. Spero che le lesioni di Marco viste dalla pet nel pilastro diaframmatico possano concludersi allo stesso modo con un bel falso positivo, con questo auspicio, in bocca al lupo ed una splendida settimana, Alberto.