Faccio un copia incolla d'una mail trovata in rete:
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Bologna, 16 marzo 2006.
Comunicato stampa venditori e costruttori, a Monghidoro per illustrare il "tritarifiuti" per alimenti (si tratta una pseudo "novita'" vecchia di 80 anni, già proibita in mezza Europa per i danni agli impianti di casa, alle fognature, ai depuratori e ai corsi d'acqua, resuscitata dal governo Berlusconi.)
Legambiente : "cosa ci vanno a fare gli amministratori d'Ato 5, Hera, Provincia e Comune ad una iniziativa che si presenta come alternativa alla raccolta differenziata dei rifiuti organici?"
Legambiente è rimasta sorpresa nel leggere l'invito che amministrazione provinciale di Bologna e comune di Monghidoro hanno diffuso per promuovere un convegno sulla diffusione del "tritarifiuti" per residui alimentari, uno strumento non nuovo, proibito in vari paesi, che viene spacciato per un aiuto alla raccolta differenziata.
In realtà lo scopo dell'iniziativa si autodefinisce come una novità alternativa alla raccolta differenziata dei rifiuti organici e risolutiva dei problemi sanitari, organizzativi e ambientali.
In realtà non si tratta dell'ultimo ritrovato della tecnologia ma d'un elettrodomestico che si avvia a compiere gli ottant'anni in quanto risale al 1927 l'idea di sminuzzare i rifiuti in modo da farli scivolare via con l'acqua di scarico del lavandino di cucina.
Gli amministratori promotori dell'iniziativa dovrebbero sapere che ci sono molte controindicazioni. Infatti il fronte dei contrari è molto folto e ha documentato i problemi che derivano da questa pratica che può intasare gli impianti per gli scarichi degli edifici, occludere le fognature, mandare in tilt i depuratori e, se generalizzato, creare grossi problemi ai corsi d'acqua fino a pesanti processi d'eutrofizzazione delle acque di fiumi e mare.
Si tratta d'una scelta destinata a sottrarre sostanza organica alla fertilità dei terreni, specie nelle zone rurali. Ovviamente gli sponsor di questa scelta pensano al "business" e infatti oltre al venditore, saranno presenti costruttori, tecnici e consulenti.
Dal dibattito su questo tema spinoso gli organizzatori hanno "accuratamente" escluso gli ambientalisti in quanto è nota la loro contrarietà ma si sono ben guardati dal garantirsi il contributo d'esperienza dei comitati tecnici, delle società di servizi ambientali, del consorzio dei compostatori e delle altre amministrazioni comunali che hanno già "sperimentato la novità".
"Ci interroghiamo - ha commentato Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Emilia Romagna - sulla iniziativa che viene presa sotto l'egida della provincia di Bologna e sul significato della presenza del responsabile di Hera Bologna Angelo Bruschi; del direttore dell'Ato 5 (Ambito Territoriale Ottimale) Marco Morselli, del sindaco di Monghidoro e soprattutto dell'assessore provinciale all'ambiente Emanuele Burgin". Gli ambientalisti fanno notare come la diffusione del "tritarifiuti" per alimenti e lo sversamento di rifiuti negli scarichi idrici, sia stata osteggiata, fino a proibirla, dall'Unione Europea, con la direttiva discariche; da molti paesi europei, primo fra tutti la Germania e dalla legge italiana. Naturalmente anche questa norma è stata spazzata via dal governo Berlusconi insieme a tante altre che regolavano la tutela dell'ambiente.
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