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Vecchio 08-13-2008, 06:38 PM
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Registrato dal: Jun 2008
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Red face

Cari amici sono qua. Bella cosa direte voi! Eppure non potete farci niente per cui mi dovrete sopportare.
Ho riletto alcuni post passati e vi devo dire che ancora mi fanno venire la pelle d’oca e tanta tristezza. La lode alla vita di Madre Teresa di Calcutta così come i brani dal Vangelo sono qualcosa di stupendo però sono lontani dalla vita comune, giornaliera di noi comuni mortali.
Io mi immagino ogni mio giorno futuro come una strada stretta, tortuosa, in salita e piena di ostacoli. Costa un sacco di fatica percorrerla, però laggiù, in fondo alla strada, sul cucuzzolo della montagna vedo un paesaggio bellissimo. Tanto verde, ombra e fresco. So per certo che dopo la salita ci sarà una discesa che mi porterà in una vallata fresca e con il mare poco distante. È questa visione e questa certezza che mi danno la forza di continuare. Se chiudo gli occhi non vedo più nulla, c’è solo il buio, freddo, senza colori e senza certezze. La tentazione di lasciarsi andare è veramente forte, chiudere gli occhi e aspettare gli eventi…. Ma il buio senza fine e più ancora la mancanza di certezze mi terrorizza e allora apro gli occhi e vado avanti arrancando… Qui sta il punto, la domanda a cui ognuno di noi deve rispondere in tutta sincerità: è meglio il buio o la fatica alla luce del sole?
Cara Anna ed Ernesta cosa inventarsi per tirare su di morale il papà… è una domanda mostruosa! Io da padre posso dirvi che mi aiuta tanto, ma tanto… litigare con i miei due ragazzi. Mi fa sentire vivo e al tempo stesso non mi fa pensare troppo. Loro non mi coccolano per nulla, anzi mi considerano quello di sempre e si comportano di conseguenza (tutti i lavori di casa sono miei). Con questo non vi voglio dire di litigare con vostro padre, ci mancherebbe, però il comportarvi come siete sempre state, non farlo sentire malato oltre quello che è, discutere i suoi comportamenti da sconfitto in partenza anche con il rischio di usare le maniere forti, forse potrebbe servire. Naturalmente tutto migliorerà non appena si vedranno i risultati positivi, che ovviamente ci saranno. Quello sarà il momento del.. te lo avevo detto io! Per quanto riguarda il comportamento delle rispettive madri effettivamente quello della madre di Anna mi sembra eccessivamente negativo e disfattista. Anche con lei serve un po’ di discussione in più.
Giusto per notizia e non per consiglio, vi voglio segnalare che presso ogni reparto di Oncologia dovrebbe operare un servizio di psicologia di sostegno per i malati oncologici ma anche per i suoi famigliari. Io fin’ora non ne ho fatto uso ma lo tengo costantemente presente (non per me ma per mia moglie che ogni tanto –quando ci sono cattive notizie- attraversa periodi di leggera depressione).
Fine della parte saggia. Comunque cara Ernesta sappi che ti terrò buona compagnia. Anch’io non vado da nessuna parte, almeno per il momento!
Ciao a tutti Franco
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