Egr. dott. Di Bella, ricordo perfettamente il dibattito tra opinione pubblica e mondo scientifico suscitato dal suo illustre genitore durante la sperimentazione del MDB per la cura del cancro. Non metto minimamente in dubbio, così come allora, che tutta la sperimentazione fatta da suo padre fosse a fin di bene, anche se i risultati raggiunti non furono lusinghieri. Però la certificazione e commercializzazione di un farmaco si ottiene in ragione dei risultati ottenuti durante la sperimentazione…. per cui. Ora lei interviene in questo forum, frequentato esclusivamente da pazienti o familiari di pazienti malati di tumore, quasi esclusivamente renale metastatico, per affermare che il MDB raggiungeva gli stessi risultati del Sutent, pur essendo meno tossico e con minori effetti collaterali, però a costi irrisori rispetto a questo e con effetti duraturi. Se fossi un dirigente di una casa farmaceutica o un responsabile della Sanità pubblica la cosa potrebbe anche essere interessante, però sono un malato di tumore renale metastatico. Non mi interessa l’aspetto economico, se non in minima parte, del farmaco che prendo, mi interessano i risultati e mi creda, dopo che ho tentato invano tutto ciò che era possibile tentare di scientificamente conosciuto e praticato, anche solo la remota possibilità che il Sutent cronicizzi la malattia regalandomi la possibilità di vivere qualche anno in più, di vedere la mia famiglia, i miei figli sistemati ed eventualmente di diventare nonno, di sognare e sperare in un futuro migliore, mi basta anche a prezzo di diminuire, di peggiorare sensibilmente la mia qualità di vita. È ovvio che vorrei che esistesse un farmaco che mi desse la certezza che il tumore che mi porto dentro, che cresce con me, fosse definitivamente sconfitto e debellato; ma ciò per il momento è utopia ed io, così come i miei fratelli malati, non ho bisogno di utopie, non posso vivere di utopie, mi/ci servono certezze. In questo momento il Sutent c’è, esiste. Funziona per un periodo limitato? Forse, ma c’è e di alternativo non c’è altro.
A questo punto mi domando il perché del suo intervento che, come immaginerà, reputo inopportuno non tanto nella sostanza quanto nel metodo e luogo. Se credeva che noi fossimo una platea dove raccogliere consensi e voti ha sbagliato indirizzo. Scriva a qualche casa farmaceutica o a qualche responsabile della sanità nazionale indicando il nostro sito. Forse a loro farà bene conoscere i pareri, le sofferenze, le speranze, gli effetti collaterali ecc. di una manica di pazzi che, nonostante tutto, continuano a vivere nel migliore dei modi possibile, anche quando questo modo per gli “altri” sarebbe orribile. Forse da loro troveranno riscontro le sue idee e le teorie di suo padre, ormai sono passati decenni da quei fatidici No per cui si potrebbero anche rivedere. Io non sono contrario a prescindere al MDB così come non sono contrario a qualsiasi altro protocollo sperimentale –d’altronde io stesso mi sono sottoposto ad uno di questi- però ribadisco che non è questo il luogo, per lei, di fare proseliti o scambiare dotte opinioni.
Tutte le opinioni meritano il giusto risalto per cui se qualche altro emerito dottore
oncologo, della medicina “ufficiale” o “ufficializzata”, volesse replicare al dott. Di Bella sarei ben felice di leggerlo, basta che sia effettivamente un esperto nel campo e non un qualsiasi dottore che segue pedissequamente il protocollo solo perché “così fan tutti”.
Ringrazio il caro amico Amministratore, che un giorno vorrei tanto conoscere almeno di nome, per il servizio fatto. Franco