Giusto per parlare appunto. Non mi viene in mente alcuna considerazione sulla domanda di Bobo. Il rapporto rischio-beneficio è sul positivo o sul negativo? Io faccio solo una considerazione, oltre quelle portate avanti da Alberto: ho provato tutto il provabile (non sono ricorso ancora allo sciamano ed al rito wodoo). Che cosa resta da fare? Pregare = fa bene allo spirito ma la percentuale di miracoli è piuttosto bassa per cui non ho certezze su questo fronte; Chemio e/o radio = non hanno dato risultati accettabili anche con le più azzardate combinazioni; chirurgia = non credo che tagliare ed asportare ogni volta sia la strada giusta, alla fine rimarremo senza parti vitali o pieni di buchi come gruviera. Questa la parte negativa. Sull'altro piatto della bilancia ci sono questi farmaci che, pur non curando il cancro ma solo cronicizzandolo e pur dando tanti effetti collaterali, ci permettono di andare avanti con i nostri sogni (ricordatevi che l'uomo che non ha sogni non ha vita). Da che parte pende la bilancia? Per me pende dalla parte positiva: accetto questi sacrifici, queste sofferenze pur di tirare avanti il più a lungo possibile. Non vi nascondo che sono un convinto (almeno per ora) sostenitore dell'eutanasia quando questa è l'unica soluzione inevitabile. Sono profondamente convinto dell'utilità del testamento biologico per evitare l'accanimento terapeutico e l'inutile mantenimento in vita di un organismo che non vive senza macchine e che in sintesi non è un essere umano. Ditemi cosa ne pensate dell'argomento.
Per quanto riguarda il beverone prima della Tac devo dire che fino a qualche anno fa anche a me davano un litro di acqua con dentro non so cosa al sapore di menta e liquirizia. Da due-tre anni invece mi danno da bere solo un litro di acqua fresca (del sindaco) giusto per riempire stomaco e vescica.
Buon pomeriggio a tutti Franco