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Vecchio 10-04-2008, 07:10 PM
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predefinito Quiete dopo la tempesta o tempesta dopo la quiete??

Ciao a tutti gli amici, anche a Cucciolo, finalmente Federica/o ti sei fatta sentire. Le tuenotizie mi fanno particolarmente piacere perché vuol dire che il Sutent riesce anche a curare, in rari casi, ma ci riesce! Anche se, come a Sisi e ad altri, mi viene il dubbio del perché gli è stata cambiata la cura. Un saluto anche a Nanni, mio quasi concittadino che sicuramente sarà in cura presso lo IOV come me. Prego entrambi di continuare a scriversi e farci avere i particolari delle loro esperienze.
Matilde, come vedi non tutto è nero. Un salutone a Morgan.
Ernestina sono particolarmente dispiaciuto per le condizioni di Severino e delle tue peripezie nei meandri della sanità abruzzese (se non sbaglio). Vorrei sapere cosa non ti convince nei messaggi dell’amministratore e di Cucciolo. Forse sono un ingenuo patentato ma preferisco credere nella buona fede fino a prova del contrario. Non posso pensare che esistano delle persone così ciniche da speculare su di noi su questo forum; per ricavarne cosa??
Brasilero, come ho già avuto modo di spiegare, il trapianto di cellule ematopoietiche, praticato presso il S.Raffaele, all’epoca del mio intervento era sperimentale. Ha dato risultati molto positivi che neppure i medici si aspettavano. Le metastasi non sparirono subito dopo, ma dopo circa 7 – 8 mesi; anche se devo dire furono mesi in cui non feci alcuna terapia antitumorale specifica. Non si è trattato di una passeggiata. Inizialmente mi hanno annientato il sistema immunitario per cui le metastasi avanzarono e proliferarono. Bisogna essere in condizioni psicofisiche quasi eccellenti perché basta anche un semplice raffreddore per portare conseguenze anche letali. Come detto in precedenti post, il reparto interessato è l’UTMO il cui responsabile, oggi, è il dott. CICERI ma puoi anche fare affidamento sul dott. PECCATORI, giovane ma molto in gamba. L’unico problema di questo genere di trapianto è che si deve fare tra persone con DNA praticamente identico e questo è molto raro anche tra fratelli e quasi impossibile tra padre e figlio in quanto quest’ultimo ha il 50% del DNA della madre. Se le condizioni di tuo padre lo consentono io non escluderei una visita al S.Raffaele, tentare non nuoce. Tieni presente però, che nel 2002, davano solo il 60-70% di probabilità di riuscita ed il 5% di mortalità. Pensaci. In bocca al lupo.
Mentre sto scrivendo ho letto il messaggio di Maddy. Non ho parole per descrivere il mio stato d’animo nei confronti dell’inesperienza di certi medici, che nonostante tutto si credono perfettamente autosufficienti giocando e facendo esperienza sulla nostra pelle, e il mio dispiacere per Carlo. Coraggio, tuo padre è nei nostri cuori e nelle mie preghiere. Un forte abbraccio.
Ciao a tutti Franco
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