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Vecchio 11-18-2008, 05:43 PM
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Lorenza e Rosa, dai vostri post traspare un profondo senso di angoscia e tristezza. Darei non so cosa per sollevarvi il morale. Ogni volta che ritiro il referto Tac è uno stress di emozioni e speranze. Quando ho letto, ahimè più volte, esiti negativi che evidenziavano la ripresa della malattia, ogni volta mi cadeva il mondo addosso, il fiato si fermava ed il cuore non batteva più per qualche secondo (che a me sembrava un’eternità). Dopo, piano piano, si reagisce e si studiano nuovi piani di battaglia. Si cercano alleati più forti dei precedenti e si comincia nuovamente a combattere sperando sempre che questa sia la battaglia che ci fa vincere la guerra. Questo per dirvi di non abbattervi mai, la vita ci riserva sempre nuove sorprese, alcune amare e dolorose, altre più piacevoli. Coraggio dunque e portate un forte abbraccio da parte mia a Luigi, a Cristiano ed a Angelo, il piccolino di Lorenza di cui non conosco il nome ma che ho ribattezzato così perché per me lo è.
Renata è vero che, come ho detto prima, in una guerra le battaglie si vincono e si perdono. A tua madre è capitato il peggio. Forse la cura con sutent a dose piena, visto che le metastasi si erano ridotte, è stata eccessiva; forse i medici hanno sottovalutato l’importanza delle emorragie; forse non hanno ben considerato l’opportunità di eseguire esami specifici per valutare la solidità delle vene…. Tanti, troppi FORSE. Questo per dire che non tutti i medici sono BRAVI o INETTI. Non possiamo dividere la classe medica, anche quella specialistica, in due metà nette: da una parte i bravi che salvano tutti, dall’altre gli stupidi che fanno morire i pazienti. Dopo quasi 10 anni sono ancora qui, cosa vuol dire che i medici bravi li ho trovati tutti io??? Se così fosse consiglio a tutti di andare al S.Raffaele di Milano o allo IOV di Padova. Purtroppo esiste un disegno molto più grande di noi al quale non possiamo opporci. È vero che siamo artefici del nostro destino, ma solo per quanto riguarda la parte terrena. Arrivati ad un certo punto dobbiamo rassegnarci e convincerci che la VITA non ci appartiene, appartiene a qualcuno che la fa scorrere secondo i suoi disegni, nel bene e nel male. Ora smetto perché mi accorgo che sta riaffiorando l’anima filosofica che, stranamente per un tipo molto concreto come me, ogni tanto mi prende la mano. Comunque ben vengano anche queste testimonianze, a qualcuno potranno interessare.
A risentirci presto Franco
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