Caro Alberto, anche io quando mi hanno proposto di entrare in una sperimentazione, sempre al 50% di possibilità di utilizzare il farmaco "nuovo", cioè il Sutent, mi ci sono buttata a capofitto, visto che erano tre anni che facevo chemio senza nessun risultato (4 interventi in poco più di due anni!!!).
Capisco anche, dal quel "VE lo dico dopo" che molti sono prevenuti nei confronto di questo personaggio, ma vi assicuro che è una persona veramente umile e molto incoraggiante (il che fa sempre piacere) e poi, almeno per il mio tipo di tumore, senza dubbio è l'istituto più adatto. Sapete, oggi ho chiesto ai miei oncologi se era vero che il Sutent non guarisce, ma allunga la vita e come prima risposta mi hanno detto che, considerata la mia malattia cronica, " la malattia può essere curata anche per periodi molto lunghi, tuttavia la guarigione definitiva non è un obiettivo concreto a cui mirare. Sarà necessario sempre effettuare delle terapie"; al chè ho risposto che mi stava bene tenere la malattia sotto controllo, ma se c'è la possibilità di guarire, ho tutte le intenzioni di provarci (... e anche di riuscirci!!!) e che non posso, permettere che si giochi con la mia vita per vedere se la sperimentazione riesce o meno. A questo punto mi hanno detto che è ovvio che ci si può provare e per farlo si sceglie la terapia che in quel momento è la più indicata e quella con probabilità maggiori di successo.
In pratica non camperò di certo fino a 80 anni e forse nemmeno ... non voglio porre limi, ma insomma finchè vivrò sono destinata a combattere sempre; difficilmente potrò dirmi "guarita": che delusione!!!
Scusatemi, ma avevo voglia di dirlo a qualcuno e siccome non ho avuto il coraggio di dirlo nè a mio marito, nè ai miei genitori, ho approfittato di voi perchè non mi andava di tenermi tutto dentro. Grazie per esserci.
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