Nanni, Erminio, Alberto, io invece non sono d'accordo sull'osservanza aprioristica del protocollo,non di questo protocollo almeno, in quanto ad ogni nuovo ingresso si capisce quanto ancora sia sconosciuta la dinamica dell'azione antiangiogenesi di certi farmaci, di fatto ancora in via sperimentale. Quindi mi pare positivo che un
oncologo si prenda la briga e la responsabilità di tarare la terapia sulla singola persona, cercando di limitare gli effetti collaterali lasciando invariata l'efficacia. Forse questo argomento mi vede un po'"di parte", dato che noi per primi stiamo seguendo un protocollo molto ma molto sperimentale...
"ai posteri l'ardua sentenza"