Ciao Ragazzi, sento che oggi un po’ per tutti sarà una buona giornata, speriamo!
Riallacciandomi ai discorsi che intercorrono su questo forum in particolare, mi pare faccia emergere tante verità buone e tante verità cattive, naturalmente certi medici contesteranno le verità cattive a loro modo di vedere, ma che per noi, oltre ad essere verità cattive, sono delle vere e proprie ingiustizie. In una oncologia, se cosi si debba chiamare, possibile che uno degli oncologi anche fresco di laurea e specializzazione non si debba intendere di carcinoma renale e quali sono le linee guida per curarlo e quali farmaci si trovano oggi a disposizione? Io personalmente un anno e ½ fa assistetti ad una cosa davvero terrificante nei confronti di un mio amico; lui curato con sutent a dose da 50 senza pausa, il poveretto dopo 45 giorni continuati di assunzione, finì al pronto soccorso e poi in corsia che sembrava colpito da bomba al napalm, ovviamente i medici di quel reparto non sapevano che pesci pigliare e si consultarono con la dottoressa oncologa da poco rientrata dalla maternità che guarda caso quella sera capitò di turno. Quando i suoi colleghi della medicina le nominarono il nome del farmaco “sutent”, lei si meravigliò dicendo di non averne mai sentito parlare(fatto accaduto ottobre 2007); mettiamo che lei in maternità fosse entrata ad ottobre 2006, fino a quella data era un po’ che di sutent se ne parlava, figuratevi io era ormai da 4 mesi che lo assumevo e Nanni da almeno un anno! Ora io dico, è vero che il carcinoma renale statisticamente parlando è uno dei meno frequenti, ma solo statisticamente, mentre in realtà a me personalmente la verità appare leggermente diversa, perché non obbligano tutti questi benedetti oncologi a fare ripetuti aggiornamenti sulla materia? Un aiutino? Eccovelo, ve lo leggerete e se qualcosa non vi torna chiaro potete contattare gli autori anche tramite email.
http://www.iss.it/binary/acca/cont/c...1227702776.pdf