No cara
Ernesta, oggi la cena non l'ho saltata, chiamando cena un pezzo di carne grande quanto il fondo di un bicchiere, un formaggino ed uno yogurt. Con la bocca nelle mie condizioni non riesco a mangiare nulla che sia "ruvido", solido. In compenso oggi pomeriggio mi sono fatto una bella tazza di cioccolata ed ho fatto fuori una delle ultime fettine di torta sacher che è avanzata (conservata gelosamente). Dunque, parlando di sfiga devo ammettere che tutti noi, chi più chi meno, ne ha avuto una bella dose. Ora bisogna farla fruttare al meglio cercando di trasformarla in fatto positivo.... sapete bene che io credo ai miracoli!!
Lorenza, sai bene che orgni riferimento non vale per i presenti e gli amici! Il Pancreas di
Cristiano funzionerà ancora bene per tanti anni avvenire e comunque fino a quando non troveranno una cura definitiva o un metodo di trapianto consolidato e duraturo (vale sempre la frase di prima circa i miracoli) e questo per tutti noi, io spero tanto in un vaccino, una punturetta e via per tutta la vita!!
Per quanto riguarda il "vittimismo" in effetti anche per me è un termine un pò troppo forte... direi piuttosto "isolarsi", ecco ogni tanto abbiamo bisogno di isolarci dal resto del mondo e sfogare la nostra rabbia, le nostre angosce esternando i nostri sentimenti e le nostre paure o insofferenze a tutti e contro tutto. Sono sane valvole di sfogo che se non ci fossero ci condurrebbero a periodi ancora più bui. E' giuasto che anche gli altri ci vedano come siamo veramente, con le nostre debolezze ed ogni tanto ci dà fastidio sentirci dire "ma come sei bravo, come sei forte, ma come fai a reagire in questo modo..... bla bla bla". Ogni tanto verresti gridare "ma cosa ne sapete voi di come mi sento!!??
Purtroppo per me, il mio carattere mi porta a fare queste cose in disparte, in silenzio. Sono cresciuto in una cultura dove l'uomo, il marito e padre è forte, non piange, non si lamenta, affronta tutto a testa alta e risolve tutti i problemi. Non mi lamento di questo carattere, certe volte mi è servito molto ma certe altre è stata una condanna, specialmente quando i macigni sono particolarmente pesanti da sopportare. Ecco cara
Lorenza, ho appena dato la mia quota di sano "vittimismo" per cui per oggi basta.
Nonostante tutto diamo un caloroso benvenuto tra noi a
Leo. Mi dispiace che già alla tua giovanissima età la vita ti abbia riservato simili esperienze. A quanto pare io, te ed Erminio siamo nello stesso turno: finiamo tutti domani i nostri rispettivi cicli, vorrà dire che il tuo compleanno lo potrai festeggiare quasi normalmente. Anche a me si sono ripresentate le metastasi polmonari, bronchiali e surrenali dopo 5 anni di remissione completa. Una cosa ho imparato: non esiste remissione completa (mi dispiace ancora per Monia che ci credeva tanto) da questa malattia. Ci si può convivere, anche per tantissimi anni, dopo averla cronicizzata, ma la spada di Damocle penderà sempre sul nostro misero capo
Un ciao e buona notte a tutti, statemi bene e siate sereni da Franco