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lunedì ho preso l'ultima pastiglietta del primo ciclo, venerdì scorso ho avuto un'impennata della pressione con un culmine sabato sera in cui mi sono perfino spaventata. Fin'ora non avevo mai preso in considerazione che con questa terapia avrei potuto avere dei problemi anche seri, ma ho dovuto ricredermi ed ho preparato un foglietto con su scritto la terapia in corso, il dosaggio della pastiglia per la pressione, i numeri utili (guardia medica, medico di base, oncologa).
Ho sempre cercato, fin dall' inizio, con i miei familiari, di minimizzare il mio stato di malattia, al punto che forse non si rendono conto dell'effettiva gravità. io purtroppo non posso contare sull appoggio di un marito (sono separata) e i miei figli credo che non siano ancora in grado di assumersi questa grande responsabilità. Forse dovrei coinvolgerli di più, servirebbe sicuramente a farli maturare.
E' molto difficile, credo, gestire questo stato di cose. Se li coinvolgi troppo, sembra di voler attirare troppo l'attenzione, se non lo fai, rischi che la tua malattia venga sottovalutata.
Il mio ex marito stà nascondendo la testa sotto la sabbia, come se la cosa non lo interessasse più di tanto. Va in vacanza con la sua fidanzata, conduce una vita più che normale, mentre la mia non lo è più.
Non voglio fare la vittima e so che non faccio più parte della sua vita, ma lo sono stata per più della metà della mia.
Adesso sono solo all'inizio, anche nelle migliori dell'ipotesi (che le lesioni regrediscano, si stabilizzi la malattia), la mia vita non sarà più la stessa.
Accetto tutti i vostri consigli anche se, mi sembra, nessuno ha una situazione familiare come la mia.
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