Ciao Alessandro,
innanzitutto credo che non esistano dei ''tipi'' puri o dei modelli ideali per ''sistemare'' le persone al tavolo. Più che sociologia questo è un campo di psicologia, e cio' a maggior ragione se frequenti sempre le stesse persone.
Innanzitutto occorre sapere qual'è il tuo obiettivo: vuoi osservare? Vuoi essere un semplice partecipante o vuoi essere un maestro di tavola? Il tuo gruppo d'amici e' di tipo chiuso o sono ammessi anche sconosciuti (per es. amici d'amici?). Sei estroveso o diffidente?
In linea di principio sono favorevole all'inclusione solidale anche se sono molto selettivo nelle persone che frequento. Nel senso che e' importante che tutti partecipino in qualche modo e non ci siano persone che si sentano sole o emarginate. Molto dipende dalla forma del tavolo.
Ad es. in un tavolo rettangolare chi si siede a capotavola avra' una scelta limitata d'interlocutori, magari sarebbe il caso d'inserire il nuovo ospite, se c'e', con a fianco o di fronte il proprio ''gancio''. Ricorda sempre che ''non si vive per mangiare'' ma ''si mangia per vivere'' anzi meglio aggiungere ''condivivere'' cioeè''vivere per condivivere''.
E' giusto quindi essere solidali anche a tavola ma questo non significa che gli ospiti si devono mangiare tutto!
Scusami se sono stato prolisso e...ci vediamo a tavola. :J:
|