Dalla newsletter di Greenpeace:
Cari cyberattivisti,
ci è stato impedito di arrivare al “Campo di resistenza climatica”.
Insieme a Raimondo Bultrini dell’Espresso, a una giornalista indiana e ad altri attivisti eravamo in viaggio per incontrare gli abitanti del villaggio di Teluk Meranti, quando siamo stati presi dalla polizia indonesiana e trattenuti per quasi 24 ore senza nessuna accusa. Dopo un pesante interrogatorio, siamo stati espulsi dal Paese. Questo breve video testimonia una parte di quello che ci è accaduto. Guardatelo e diffondetelo più che potete.
La polizia indonesiana ci ha accusato di attività illegali che non abbiamo mai commesso. Il nostro Campo è stato costruito per proteggere le preziose torbiere indonesiane da chi le sta distruggendo. L’azione della polizia è chiaramente mirata a bloccare le nostre azioni di protesta.
Per questo vi invitiamo a
scrivere al Presidente indonesiano Yudhoyono per chiedere che la forza venga utilizzata contro la deforestazione, non contro i difensori del clima.