La COOP promuove la carne da macellazione senza stordimento

Dalla newsletter di AgireOra Network:

Un ipermercato COOP di Roma ha avuto la bella idea di promuovere la vendita di carne halal cioe' proveniente da animali macellati senza stordimento. Questo tipo di macellazione e' ancora piu' cruenta e dolorosa per l'animale di quella normalmente praticata - gia' terribile e barbara - con lo stordimento preventivo.
Questa la pagina del portale coop su questa bella trovata:
http://www.e-coop.it/portalWeb/coop...._HOME_PAGE=YES

Qui alcuni dettagli "tecnici" di questo genere di macellazione:
http://www.pcnat.it/Nel%20nome%20di%20Dio.htm

La cosa ancora piu' agghiacciante e' che vogliano far passare questo come un segno di civilta' e di rispetto:
"Unicoop Tirreno ha deciso di lanciare questa iniziativa coinvolgendo attivamente la comunità islamica presente nella capitale con lo scopo, in un momento in cui spesso purtroppo prevalgono i toni forti e gli scontri, di cercare il dialogo e la conoscenza per arrivare al rispetto e alla comprensione. Anche facendo la spesa."

Il rispetto delle culture non e' certo questo, e non deve certo passare per il diprezzo degli animali, che gia' soffrono piu' che abbastanza.

Oltretutto, perche' la COOP promuove con cosi' tanta pubblicita' metodi di uccisione ancora piu' cruenti del "normale" e il consumo di animali morti ammazzati, anziche' darsi un po' da fare per far trovare sui suoi scaffali una maggior quantita' e qualita' di prodotti vegetariani/vegan, come piu' volte richiesto da tanti clienti?

Scriviamo alla COOP (ufficio reclami e ufficio stampa) per dire cosa ne pensiamo, usando il messaggio tipo qui sotto o meglio ancora scrivendone uno originale. Chi e' socio COOP puo' far presente la cosa e valutare anche se rimanere socio o meno, se questa continua a essere la politica di COOP.

Scriviamo a:
gestione.reclami@coopitalia.coop.it
silvia.mastagni@ancc.coop.it

Messaggio-tipo (mettete il vostro nome e cognome in fondo):

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Spett.le COOP,

mi unisco alla protesta contro l'iniziativa di un vostro ipermercato di Roma che ha deciso di promuovere la carne "hahal" con notevole enfasi, anche mediatica.
Questo tipo di macellazione che esclude lo stordimento e' ancora piu' cruenta di quella normalmente praticata, e mostrare cosi' tanto entusiasmo per l'uccisione di animali in modo particolarmente doloroso non vi fa certo onore, e lascia disgustati tutti quelli che, come noi, gli animali li rispettano.
Perche' invece non fate nulla per far trovare sui vostri scaffali alimenti vegetariani e vegan, in maggior quantita' e qualita'? Questo si' sarebbe qualcosa da pubblicizzare e di cui andare fieri, perche' promuove il rispetto per i piu' deboli - gli animali - e per l'ambiente, in un periodo in cui il consumo di carne e' gia' sfrenato e oltre ogni limite, ed e' causa di problemi ambientali, sociali e di salute.
Dire che questa vostra iniziativa ha l'obiettivo dell'integrazione e' veramente stucchevole: l'integrazione e il rispetto per gli aspetti positivi delle culture altrui e' ben altro, e non deve certo passare per il disprezzo verso gli animali.
Il rispetto delle identita' culturali altrui non puo' mai andare a scapito di diritti acquisiti e consolidati dei piu' deboli, che siano gli animali o gruppi di persone.

Certamente questo comportamento non invoglia a essere vostri clienti.

Distinti saluti,
.. nome, cognome ...

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Se scrivete un messaggio personale esprimendo gli stessi concetti e' NECESSARIO, oltre che come sempre evitare gli insulti, anche evitare qualsiasi cosa che possa essere interpretata come intolleranza verso altre culture, perche' il punto e' tutt'altro, e' il rispetto per gli animali, e ogni accenno a intolleranze verra' usato da COOP a propria difesa contro una giusta protesta.

Grazie per la partecipazione.

In merito alla risposta della COOP, chi ha partecipato alla protesta avra' letto il loro documento in cui dicono:

1. che la macellazione rituale da loro gestita e' con stordimento preventivo e non senza, quindi di fatto sarebbe uguale alla macellazione "normale", se normale vogliamo chiamare il fatto di uccidere animali per sfizio culinario. E fin qui "va bene", nel senso che se non altro non c'e' un aumento della sofferenza degli animali.

2. Quello che potevano risparmiarsi nel loro documento di risposta e' invece tutta una pagina in cui raccontano quanto loro ci tengano al "benessere" degli animali. Parlare di benessere in allevamenti intensivi e macelli e' veramente di cattivo gusto, per non dire di peggio.

Sta ora a ciascuno di voi decidere se e come replicare a questa risposta, ovviamente senza usare insulti.