Riccardo Riccò in maglia gialla sarà l'erede di Pantani?

In questo momento sta per cominciare la scalata del Colle del Tourmalet, il colle percorribile più alto interamente nei Pirenei francesi, e una domanda mi ronza in testa: abbiamo trovato l'erede di Marco Pantani?
Il pirata ovviamente era unico, ma io parlo dell'emozione che come ci ha regalato il pirata, potrà darci anche questo ragazzo che risponde al nome di Riccardo Riccò detto il Cobra di Formigine.
Nato a Formigine il 1 settembre 1983 è un ciclista italiano passato professionista nel 2006, arrivato secondo al giro d'Italia 2008 dietro Contador e attualmente vincitore delle ultime 2 tappe di questo Tour de France, le prime due tappe di salita (foto qui sotto della vittoria di ieri).

Corridore molto discusso in quanto dotato di un carattere un po’ irrequieto ma soprattutto di un valore di ematocrito naturalmente elevato, ha tutte le carte in regola per diventare un futuro dominatore delle grandi corse a tappe.
Grazie alle sue caratteristiche di ottimo scalatore ma pessimo cronomen riuscirà a mio avviso a richiamare grandi folle di fans attorno a lui ma soprattutto verso questo sport che negli ultimi anni è stato flagellato da un susseguirsi di vicende negative come le numerose squalifiche per doping.
Sono un visionario secondo voi o abbiamo veramente trovato l'erede del tanto rimpianto Pirata? Cosa ne pensate?
Ora scappo alla tv, fra pochi giorni avremo il verdetto...

Vedremo, ieri non ha vinto regalando anzi la tappa al suo compango Piepoli, ma ha dimostrato comunque di riuscire a stare con i migliori.
Le Alpi saranno decisive...

Peccato!
Forse lo poteva anche diventare se non fosse risultato positivo alla CERA, un EPO di terza generazione...

Lo hanno beccato grazie ad una molecola spia inserita dalla casa farmaceutica ROCHE, che produce appunto la CERA.

John Fahey, presidente mondiale della Wada (l'organismo che combatte il doping in tutti gli sport) ha dichiarato che hanno scoperto la presenza di CERA perchè l'industria farmaceutica ha inserito nel suo prodotto dei segnali per cui i laboratori sono in grado di riconoscerli subito, rilevando la presenza di questo prodotto nel campione di sangue.

Che sia la direzione giusta per porre fine al doping?
Chi vive vedrà...

La fatica, è una brutta compagna di vita, la resistenza alla fatica è un’altra cosa, chi di quest’ultima ne è dotato allora può fare il ciclista, chi non la conosce la resistenza, sarebbe meglio che appenda la bici al chiodo e vada in giro con il motorino, altro che fare i fighi con certi peroni iniettati nelle vene! Tutti a casa.